La conferenza stampa di ieri al parco ecologico San Jachiddu, seguita dall’ultima replica di “Mostrocaligola”, è stata l’occasione per commentare l’epilogo della fortunata edizione, la V, del Forte Teatro Festival 2015.
Dopo una lunga assenza la Kermesse teatrale, fortemente voluta dal direttore Roberto Bonaventura e dal co-direttore Stefano Barbagallo, supportata dal prezioso lavoro dell’ufficio stampa Giuseppina Borghese, con la “regia” dell’associazione culturale Castello di Sancio Panza, fa registrare un bilancio più che positivo. Sette gli spettacoli andati in scena nella suggestiva location del parco ecologico San Jachiddu: da “In fondo agli occhi” di Gianfranco Berardi e Gabriella Casolari per una tragicomica analisi della nostra Italia, al debutto, passando per Storie e Controstorie – Racconti d’estate” dell’eccentrico Ascanio Celestini e “120 chili di jazz” del maestro Cèsar Brie, questi ultimi i due i nomi grossi del festival che hanno raccolto, rispettivamente, non esattamente quanto seminato: tanto Celestini nonostante uno spettacolo probabilmente costruito in fretta e furia e quindi non all’altezza delle aspettative (le barzellette sugli ebrei e sui carabinieri purtroppo le ricordiamo ancora), troppo poco il grande interprete sud americano, destinato a pagare lo scotto del sold out dell’illustre collega solo pochi giorni prima; Mostrocaligola infine, per la sezione “Il teatro necessario”, con la divertente rivisitazione della contrastante vita dell’imperatore Caligola, valsa due repliche da pienone.
Nella sezione “Legàmi” spicca senza dubbio “Terremoto” di Saverio Tavano (Nastro di Mobius), a nostro parere il migliore spettacolo della rassegna insieme a “120 chili di jazz” di Cesar Brìe, mentre non hanno pienamente convinto “Due” (regia di Roberto Bonaventura – Clan degli attori) e “In veste di rosa” (regia di Domenico Cucinotta con l’attore Pippo Venuto – Teatro dei naviganti).
“Non possiamo che essere felici di questa V edizione del FTF: un successo sotto tutti gli aspetti, sia economico che umano”, afferma Bonaventura. “Abbiamo registrato diversi sold out – sebbene la rassegna teatrale fosse particolarmente fitta, talvolta anche con due spettacoli a settimana – e, soprattutto, abbiamo creato in questo mese un rapporto bellissimo con il nostro pubblico, che non si fermava solo agli spettacoli, ma rimaneva qui, nel dopo festival, a godere della bellezza del parco ecologico San Jachiddu che ci ha ospitati per tutta la manifestazione”.
“Un luogo magico che ha contribuito , talvolta esaltandola, alla bellezza degli spettacoli” ricorda Lucia Guarino, responsabile, insieme a Mario Albano, del parco ecologico.
Tanti, infine, i progetti futuri del Castello di Sancio Panza: un’anticipazione su tutte, una probabile partecipazione del regista e drammaturgo argentino Cèsar Brie ad un laboratorio teatrale a Messina.@RobertoFazio