“La fusione del Piemonte con l’IRCCS dal momento in cui la mission del neurolesi che resta un’eccellenza messinese, è la riabilitazione, è solo fumo negli occhi e non salverà il pronto soccorso”. E’ molto chiaro il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone nello spiegare, stamane in conferenza stampa, le ragioni della sua opposizione al DDl che prevede la fusione delle due strutture, al momento sul tavolo del neo assessore alla salute Baldo Gucciardi il quale ha preso ancora tempo, due settimane, per l’analisi delle carte.
Secondo Ardizzone quindi la soluzione, nel rispetto della legge Balduzzi, sarebbe quella di accorpare il Piemonte all’Asp fino a dicembre del 2016, termine massimo di scadenza indicato dal decreto, per poi verificare in seguito come procedere, in maniera tale da mantenere nel frattempo attivo il pronto soccorso. In questo senso, il presidente dell’Ars avrebbe già spinto l’assessore Gucciardi a riunire in un tavolo tecnico i tre Dg Vurno, Aliquò e Sirna per trovare una soluzione mentre l’IRCCS potrebbe sfruttare i 31 posti letto destinati all’azienda Papardo-Piemonte da parte della programmazione regionale.
Pomo della discordia il protocollo d’intesa firmato a maggio tra l’azienda Papardo-Piemonte e Neurolesi, nel quale si legge chiaramente come l’Ircss d dovrà modificare la destinazione dei posti letto in relazione ad eventuali nuovi esigenze legate al rispetto della mission aziendale e della programmazione regionale; il timore dell’esponente dell’UDC è che la mission aziendale del neurolesi possa non coincidere più con le attività di un normale pronto soccorso.
Intanto la Cisl, dopo la conferenza stampa di Ardizzone, ha chiesto immediata chiarezza in merito alla salvezza del presidio e al protocollo di intesa del 20 maggio scorso tra Papardo, Piemonte e IRCCS:
“Non viene rispettato l’accordo raggiunto tra le due aziende, il sindacato, il comitato e l’ordine dei medici che era e resta quello del mantenimento del Pronto Soccorso, dell’emergenza-urgenza e del numero dei posti letto. Lo stesso disegno di legge non rispetta gli accordi di base”. Per la Cisl l’Irccs deve essere un’implementazione migliorativa. “D’accordo a non mantenere doppioni ma non significa che va dismesso il Pronto Soccorso del Piemonte e le specificità annesse. Fa bene Ardizzone a ricordare l’incontro palermitano tra l’allora assessore alla Sanità Lucia Borsellino, la Cisl e la Uil, subito dopo la protesta del 29 settembre – continua la Cisl – incontro servito a sostenere e difendere il mantenimento delle specificità del Piemonte con atti e documenti probatori riferiti all’attività costante del presidio cittadino”. Gli accordi raggiunti tra aziende, sindacati e comitato, il protocollo d’intesa e il disegno di legge per la Cisl devono essere armonizzati nella direzione della tutela e della difesa dell’Ospedale Piemonte. “Ardizzone parla di trasferimento all’Asp ma la riforma Balduzzi fissa al 31 dicembre 2016 ogni valutazione sul mantenimento e accorpamenti delle strutture sanitarie, quindi non c’è necessità di correre. Serve chiarezza e una strategia propositiva, non dismissiva, senza tavoli separati o accordi parziali e contraddittori. Serve un accordo complessivo con tutte le parti in causa”.
Quella di oggi è stata anche l’occasione per affrontare altri due temi caldi: il polo oncologico d’eccellenza del Papardo, per il quale i 40 milioni di euro di fondi sarebbero sfumati (“Non ho partecipato al taglio del nastro, oggi i miei sospetti purtroppo sono stati confermati”), e il futuro utilizzo del Margherita, che Ardizzone vorrebbe destinare a nuovo polo culturale”. @RobertoFazio