Si sono concluse le indagini su mutui ed appalti fantasma che hanno interessato il comune di Brolo, portando l’ex sindaco, Salvo Messina, alle dimissioni. I sostituti procuratori Francesca Bonazinga e Maria Milia hanno firmato un provvedimento che intessa 31 persone, tra le quali, spicca il nome del deputato regionale del Pd, Giuseppe Laccoto, che di Brolo fu anche primo cittadino, indagato per abuso d’ufficio e falso in atto pubblico.
Il parlamentare democrat, nel 1997 venne eletto sindaco del comune nebroideo, rimanendo al timone per due mandati, al termine dei quali gli successe, nel 2007, il sopracitato Messina, durantei primi cinque anni della cui amministrazione, Laccoto ha comunque fatto parte della giunta, rivestendo il ruolo di assessore. Piuttosto complicata la vicenda dei mutui fantasma che, nell’ultimo anno e mezzo ha scosso la realtà brolese ma soprattutto la finanza di un Ente che, da qualche tempo, ha scordato i fasti del passato.
Nell’anno di insediamento del deputato Pd, il bilancio delle casse comunali, godeva di un attivo di circa un miliardo e ottocento milioni delle vecchie lire; dopo diciassette anni, l’amministrazione insediatasi la primavera scorsa, ha raccolto un’eredità di dissesto, quantificata (recentemente) in oltre 25 milioni di euro. Tra gli indagati, anche i 15 già interessati dalle misure cautelari emanate lo scorso 18 Agosto, fra i quali proprio Messina e, altri politici che, negli ultimi anni hanno retto l’Ente comunale nebroideo.