“Non esiste più l’imprenditore disposto a sobbarcarsi il peso di un’intera società: se vogliamo il calcio, dobbiamo mantenerlo”. Questo il presupposto di base con il quale nasce l’idea per il progetto My Messina, presentato (?) stamane alla Camera di Commercio.
Ripartire dall’azionariato popolare, sul modello tutto italiano del Santarcangelo o spagnolo del Barça (tutta un’altra storia, quest’ultima) per mantenere vivo il calcio a Messina e ricreare l’entusiasmo intorno alla prima squadra cittadina, oggi nelle mani di Pietro Lo Monaco, il quale non riesce (o non vuole ancora) cedere la squadra. Proprio con l’attuale massimo dirigente il gruppo formato da Lino Santoro (Fipe), Maurizio La Malfa (tesoriere Confcommercio), Carmelo Picciotto (presidente Confcommercio) e Giovanni Di Bartolo (ex braccio destro del patron giallorosso) ha avuto ieri un incontro preliminare per gettare le basi di un progetto, ad oggi però ancora poco chiaro secondo quanto esposto in conferenza stampa, stamane, dagli stessi interlocutori.
L’idea sarebbe quella di spingere, con la mediazione di Confcommercio appunto (con la funzione di garante), gli imprenditori locali e chiunque voglia investire sul messina a fare rete, insieme ai tifosi disposti a investire sulla propria squadra. In che modo? Ancora da verificare, dal momento in cui il gruppo non è attualmente a conoscenza dei bilanci giallorossi, i quali dovrebbero essere disponibili nei prossimi giorni.
Progetto tecnico? Non esattamente delineato, ma con delle intenzioni di base: Di Bartolo traghettatore ideale, un allenatore messinese (Venuto, ex due Torri, il prescelto), un dirigente sportivo anch’egli messinese (identikit al momento segreto), e due punti fermi: la serie D, in quanto sostenere la Lega Pro è impossibile, pur restando aperti ad ogni ipotesi riammissione, e il Celeste: si, proprio dallo storico impianto cittadino intendono ripartire Di Bartolo e Picciotto, puntando sul fattore emozionale, nonostante il considerevole esborso per rimettere a norma un impianto senza manto erboso e che necessità di infiniti numerosi di ristrutturazione. Giunti ormai al 15 luglio, senza scadenze e stime certe, il progetto dovrebbe contare sulle formazioni giovanili ancora tesserate con l’Acr Messina, puntando poi su alcune vecchie glorie del passato giallorosso che, a quanto sembra, avrebbero già dato la propria disponibilità nel caso in cui si riuscisse a predisporre una nuova società che, altro punto chiave, con Pietro Lo Monaco non avrebbe più nulla a che fare. Novità dovrebbero emergere nella prossima settimana, al momento solo tanta confusione e poca sostanza. @RobertoFazio