L’indiscrezione è dei colleghi di Messinanelpallone.it: una cordata, costituita da più imprenditori, sarebbe sulle tracce del Messina. Due i nomi: D.E.A. Cantieri Navali e Nino Micali, presidente del Forza Calcio Messina, sponsorizzati dal mediatore Arturo Di Napoli, pronto eventualmente a sbarcare sulla panchina giallorossa qualora il progetto dovesse spiccare il volo. Che l’ex bomber dei tempi d’oro stia tentando in tutti i modi di ripartire da e col Messina è ormai storia nota e vecchia di qualche mese, chissà che questa volta la fiamma non si spenga prima del previsto.
Mentre Messina spera, l’altra sponda dello stretto si dispera: la Reggina infatti, vittima delle sue stesse vicissitudini societarie figlie di compravendite date per certe, poi fallite, ha ufficialmente comunicato di aver rinunciato all’iscrizione in Lega Pro, dopo aver ottenuto la salvezza ai danni dell’Acr poco più di un mese fa: fatale l’ultimo “No” di Nick Scali, l’imprenditore australiano di origini calabresi sul quale erano risposte le speranze dei tifosi amaranto, che alla fine ha scelto di defilarsi dalla difficile impresa di risanare i conti della squadra calabrese. Adesso incombe lo spettro del fallimento: il prossimo 25 agosto le udienze fallimentari che potrebbero spegnere ogni residua possibilità di sopravvivenza, appesa soltanto alla possibilità di creare una società ex novo destinata, però, a ripartire dall’Eccellenza. Ecco il comunicato della Reggina:
Dopo trent’anni di straordinari successi, oggi non siamo stati nelle condizioni di perfezionare l’iscrizione al prossimo campionato. In tutti questi mesi abbiamo cercato in Italia e all’estero, tra critiche poco sensibili al futuro della squadra, di fornire nuova linfa agli assetti societari. Abbiamo contattato, abbiamo discusso con molte persone – Mimmo Pratico’ ed altri professionisti del territorio che ringraziamo per la disponibilità all’ascolto nei confronti della Reggina e della città – senza riuscire a varare una compagine sul piano sportivo in grado di affrontare con assoluta tranquillità il prossimo campionato. Forse più coraggio e qualche sacrificio da parte di altri imprenditori avrebbero potuto evitare questo amaro epilogo per il club.