Arriva la proroga per consegnare il nuovo modello precompilato 730 che slitta quindi da 7 al 23 luglio 2015. Il decreto è stato presentato al Consiglio dei Ministri ed è stato firmato dal premier Matteo Renzi e dal ministro del Tesoro, oltre ad esser stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, e riguarda tutti gli intermediari abilitati (CAF e professionisti).
Attenzione però, i beneficiari della proroga devono aver trasmesso almeno l’80% delle dichiarazioni dei propri clienti entro la data originariamente stabilita, mentre i contribuenti sono tenuti a rispettare la scadenza del 7 luglio. Secondo i numeri si tratta di oltre un milione e duecentomila contribuenti per oltre dieci milioni di dichiarazioni elaborate dai CAF.
Una misura che viene incontro alle richieste dei professionisti dell’assistenza fiscale, che garantisce la trasmissione della maggior parte delle dichiarazioni in tempo utile per eventuali conguagli nella busta paga di luglio. Discorso differente per chi ha compilato il 730 negli ultimi giorni, che con la proroga potrebbe portare allo slittamento di eventuali crediti ad agosto o addirittura a settembre.
L’aggiustamento varato da Governo è solo l’ultimo della serie, dal momento che già qualche settimana fa era stata data la possibilità ai contribuenti di correggere o completare entro il 29 giugno, laddove ve ne fosse la necessità, i modelli 730 precompilati già inoltrati sul portale dell’Agenzia delle Entrate.
Nel modello 730 precompilato rimane la possibilità di destinare il 5 per mille alle associazioni inserite nella lista, come ad esempio la Lega del Filo d’Oro che utilizza il cinque per mille per sostenere progetti a beneficio delle persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali, oppure i Medici Senza Frontiere, un’organizzazione internazionale per l’assistenza medica e la denuncia delle violazioni dei diritti umani.
Nessuna novità invece per quanto concerne il modello 770, la cui scadenza rimane fissata al 30 settembre. Come ha dichiarato il ministro dell’Economia Pier carlo Padoan alla Camera dei Deputati: “non ci sono ragioni tecniche valide”per una proroga e non vi sono richieste ufficiali da parte degli stessi operatori.