Altissima l’adesione dei ferrovieri in Sicilia e nella provincia di Messina per lo sciopero di otto ore iniziato alle ore 9 indetto dal sindacato ORSA,
indetto non per rivendicazioni contrattuali, bensì per richiedere maggiore sicurezza in seguito alle aggressioni al personale ferroviario, in particolare quella avvenuta nella notte tra l’11 e il 12 giugno a Villapizzone, nel comune di Milano.
indetto non per rivendicazioni contrattuali, bensì per richiedere maggiore sicurezza in seguito alle aggressioni al personale ferroviario, in particolare quella avvenuta nella notte tra l’11 e il 12 giugno a Villapizzone, nel comune di Milano.
“Treni fermi per protesta contro l’escalation di aggressioni che hanno visto vittime il personale viaggiante di Trenitalia. A Messina il ricordo ancora vivo del recente accoltellamento del capotreno Riccardo Caristi (nella foto) che oggi ha scioperato per solidarietà’ al collega Carlo Di Napoli aggredito a colpi di machete in Lombardia .
“Ancora una volta, oggi l’OR.S.A – si legge in un comunicato – è costretta, dalle ultime aggressioni ai danni dei colleghi Lombardi, a protestare contro uno stato di immobilismo che a tutt’oggi non ha prodotto alcun risultato contro la lotta alle aggressioni del personale che opera a bordo dei treni, un problema che attraversa l’Italia dalla Sicilia alla Lombardia dichiara Riccardo Caristi segretario provinciale di ORSA Ferrovie Messina .
Colpevoli solo di fare il proprio dovere capitreno, assistenti di stazione e adesso anche macchinisti subiscono indifesi le crescenti violenze di quelle persone che credono di essere superiori alle più elementari regole di una società cosiddetta civile – continua Caristi – ma l’emergenza sicurezza riguarda anche utenti e pendolari ed e’ per questo che oggi l’ORSA Messina ha distribuito in stazione centrale volantini informativi ai viaggiatori per spiegare le ragioni della protesta.
“I fatti parlano da soli – continua Caristi – e quando mancano adeguati interventi per garantire la sicurezza si arriva quasi ad una media di un’aggressione al giorno, come la stessa Trenitalia dichiara e ci chiediamo cosa dovrà accadere ancora affinché gli organi istituzionali preposti escano la testa dalla sabbia per affrontare concretamente il problema. Per questi motivi oggi, attraverso lo sciopero, vogliamo chiedere al Governo, ai Ministeri dell’Interno e dei Trasporti e a tutte le aziende di trasporto che si attivino concretamente mettendo in essere tutti i necessari protocolli che questa escalation di violenze impone.
Riccardo Caristi , oltre ad essere il segretario provinciale di Orsa Ferrovie Messina, e’ anche il capotreno che lo scorso novembre fu accoltellato sul treno Messina – Milazzo da un viaggiatore privo di biglietto . Da quel giorno – Riccardo – non e’ più’ salito su un treno e oggi porta i segni di quella triste vicenda. Per questo non può’ non mandare oggi , mentre l’Italia ferroviaria si ferma per protesta , un pensiero di vicinanza al collega Carlo Di Napoli aggredito a colpi di machete in Lombardia : “Non vogliamo più assistere ad altre aggressioni, non vogliamo confortare ancora le vittime di questa ignavia e le loro famiglie , sono vicino a Carlo perché’ conosco le sue emozioni di adesso ma soprattutto lo saro’ anche quando l’attenzione mediatica scemerà’ perché non bisogna dimenticare e non bisogna lasciare soli chi ha subito una violenza così atroce solo per aver svolto il proprio lavoro”