Beach Soccer. Marco Casarsa asso nella manica del Villafranca BeachSoccer

 

Ha vinto tre scudetti, quattro Coppe Italia e una Supercoppa Italiana, oltre ad un Europeo con la maglia azzurra. Il friulano Marco Casarsa è pronto ora a rimettersi in gioco con il Villafranca, del quale sarà l’elemento più esperto nel campionato di Serie A che prenderà il via con la prima tappa in programma dal 19 al 21 giugno a San Benedetto del Tronto. “Posso agire da centrale difensivo o laterale basso. Al beach soccer – spiega – ci sono arrivato dal calcio a 5, dopo aver collezionato diverse stagioni, tra A2 e B, sempre in Friuli, con Palmanova e Manzano. A mio avviso il giocatore di futsal si adatta più facilmente al beach soccer rispetto a quello proveniente dal calcio a 11”.

 

Classe 1972, ritorna a disputare il massimo torneo con grande entusiasmo dopo l’accordo con il Villafranca. “Finalmente ho trovato una realtà che può darmi gli stessi stimoli che avevo ai tempi in cui militavo tra le file di Milano. Ho sempre partecipato al campionato di Serie A e dopo due anni al Friuli (2012 e 2013) senza grossi obiettivi ho collaborato ad un progetto a Rimini, dal quale mi sono poi allontanato per varie vicissitudini. Adoro questo sport che pratico con tanta gioia dal 2001. Per fortuna il presidente del Villafranca Giacomo Picciolo mi ha dato fiducia e di ciò sono molto felice”. Casarsa si candida a diventare un punto di riferimento importante per tutto il gruppo biancoverde. “A parte gli stranieri in rosa, che possono vantare già un certo bagaglio, ci sono dei ragazzi italiani, al debutto nel beach soccer, ai quali voglio dare tutto il mio contributo in termini di esperienza. Per la prima volta, inoltre, faccio parte di una squadra del Sud Italia ed è un altro motivo di gioia. Ultimamente il livello si è alzato più al Sud che al Nord, perché le società meridionali investono tanto. E poi l’Italia da Roma in giù ha un clima davvero favorevole per il beach”.

 

A Milano, dal 2006 al 2011, ha collezionato vari trionfi. Ai tre scudetti (2006, 2007 e 2010) si sono aggiunte infatti quattro Coppe Italia (2006, 2007, 2009 e 2010) ed una Supercoppa Italiana (2010) conquistate con la squadra lombarda. “Nel 2010 abbiamo centrato il Triplete e dei tre scudetti è stato sicuramente quello il più bello, ma tutti gli anni trascorsi a Milano sono stati intensi. Lì si è lavorato bene, grazie a dei dirigenti molto validi che in virtù di un budget importante hanno saputo ingaggiare giocatori stranieri in grado di fare la differenza”. A livello di Nazionale ha messo insieme una sessantina di presenze, aggiudicandosi il titolo Europeo nel 2005 e partecipando a tre Mondiali. “Esattamente dieci anni fa ho vinto con la Nazionale l’unico titolo ad oggi nella storia dall’Italia. Ho giocato quelle gare ed è stata una cavalcata esaltante, conclusasi a Marsiglia con la finale nella quale battemmo il Portogallo ai rigori. Nessuno ci dava per favoriti, ma arrivammo a giocarcela contro la più forte in Europa, guidati in panchina dal mitico “Condor” Agostini. Un grande allenatore, oltre che combattente e motivatore. Proprio come me, che penso a parlare poco e a correre tanto”.

Partecipa alla discussione. Commenta l'articolo su Messinaora.it