Messina Sea Jazz Festival: Cole Porter, Lucchetti e l’orchestra incatenata

Sarà che il jazz è per sua natura difficile da imbrigliare in un’orchestra, ma il concerto che ha inaugurato il ricco cartellone del Messina Sea Jazz Festival, non ha convinto. Nonostante il variegato repertorio proposto, con classici come Night and Day, Begin the Beguine o I Get a Kick Out of You e l’indiscussa capacità di tutti i musicisiti, e del maestro Alessandro Lucchetti, l’esecuzione è sembrata annoiata e a tratti priva di quell’energia che molti aspettavano. I volti poi, non lasciavano spazio ad interpretazioni.

Certo il clima in una platea semivuota non è giovato a stimolare lo scambio tra pubblico e musicisti e Broadway  era troppo lontana: unico momento “fuori le righe” il duo di pianoforte con il direttore Antonio Ballista, che anche in questa occasione non ha messo da parte un certo manierismo che però è sembrato lontano da quella eleganza sofisticata che ha fatto di  Cole Porter uno dei grandi del musical americano.

Ma questo esperimento non inganni: il 2 giugno tornerà la musica sul palco del Vittorio Emanuele. In questo caso l’orchestra che accompagnerà al pianoforte Giovanni Mazzarino, che suonerà con Fabrizio Bosso alla tromba e flicorno e Stefano Bagnoli alla batteria, sarà diretta da Paolo Silvestri. Altro tocco, altro stile. E poi aftershow alla Marina di Nettuno. (@pal.ma.)

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