C’è tanta amarezza ,in sala stampa. Cosa manca o chi manca? Pietro Lo Monaco. Proprio lui il presidente, non si presenta davanti ai “giornalai” per spiegare le ragioni di un fallimento (da non imputare solo al numero uno giallorosso al quale vanno comunque i ringraziamenti per quanto di positivo fatto a Messina, nonostante la gestione complessiva dell’ultima stagione, penosa), lasciando la parola ai suoi adepti: Fabrizio Ferrigno e, chiaramente, Nello Di Costanzo. A ricevere il letame in faccia per primo è il direttore sportivo che, con la voce rotta dalla delusione, chiede scusa a una piazza intera, assumendosi le proprie responsabilità: “buttati al vento tre anni di lavoro. Stagione iniziata male, finita peggio. La retrocessione resta un marchio indelebile. Il verdetto dice che abbiamo sbagliato, ma il campionato è stato falsato. Ma siamo tutti colpevoli. Oggi al Messina è mancato quello che è mancato tutto l’anno: il gol. Il Presidente è deluso ma già pensiamo a come riparare ai danni. Chiedo scusa a nome di tutti. Sono distrutto, questa è la verità”.
Dopo di lui Nello Di Costanzo, che a fine conferenza stampa lascerà la sala in lacrime. Forti le sue dichiarazioni, su quanto visto oggi e sul suo futuro in questo mondo sempre più corrotto: “Il contropiede al Granillo è la prima ingenuità, il gol subito oggi la seconda. Gli episodi hanno fatto la differenza, ma la squadra oggi è scesa in campo col piglio giusto e le partite sono state nel complesso equilibrate. Ma oggi parliamo di cuore: se aver cuore significa avere dieci occasioni da gol allora non lo abbiamo avuto, se significa arrivare su tutti i palloni, non prendere i contropiedi, allora la squadra ci ha messo il cuore. Ma la Reggina non ha meritato nettamente. Personalmente è una grande delusione, il destino ci ha regalato un brutto scherzo e questa è la mia prima retrocessione. Mi dispiace perchè questa tifoseria avrebbe meritato ben altro, ma ai miei giocatori non rimprovero nulla. Oggi il pallone mi ha fatto uno sgambetto troppo grande, per me il calcio può anche finire qui”. @RobertoFazio