Serie A: Roma e Lazio allo sprint, Berardi incubo Milan. Anche il Cagliari in B

La Serie A volge ormai al termine, stasera Napoli-Cesena e Fiorentina-Parma completeranno il quadro della trentaseiesima e terzultima giornata di campionato: sfide dal pronostico sostanzialmente chiuso, considerato che le compagini di casa, bisognose di punti “europei”, non dovrebbero avere troppe difficoltà a fare bottino pieno contro squadre già declassate tra i cadetti.

Diversi i verdetti ancora da emettere, tutti afferenti alla qualificazione alle Coppe. In testa e in coda, infatti, tutto è già definito. L’ultima sentenza è arrivata dal Sant’Elia di Cagliari, dove i padroni di casa non sono riusciti ad approfittare del fragoroso scivolone interno dell’Atalanta con il Genoa e, cedendo il passo ad un Palermo da tempo in vacanza e sempre privo di Dybala (di fatto bianconero in pectore), hanno loro malgrado incassato lo sconforto dell’aritmetica, retrocedendo in B dopo 11 anni. Un fallimento griffato Giulini, il nuovo patron che peggio non poteva esordire nel mondo del calcio, un mondo difficile nel quale l’improvvisazione non ha mai pagato.

La Roma, nel posticipo dell’Olimpico, ha faticato più del previsto per avere la meglio nei confronti di un’Udinese libera da pensieri. La zampata di Torosidis garantisce ai giallorossi il mantenimento del secondo posto e quindi la possibilità di giocarsi la decisiva stracittadina della Capitale, in calendario fra una settimana, con un punto di vantaggio e quindi due risultati su tre a disposizione.

Abbiamo già accennato al nuovo trionfo del Genoa, sempre più in rampa di lancio. La banda Gasperini è in forma smagliante: dopo la manita al Toro è arrivato il poker a Bergamo, sulle ali di Iago Falque e Bertolacci, elementi pronti a spiccare il volo verso mete più prestigiose. L’attuale quinto posto dovrebbe tramutarsi in sesto (viola in corsia di sorpasso), parimenti utile sulla carta a staccare il pass per l’Europa League. Peccato che al Grifone sia stata negata la licenza Uefa per il ritardo nell’adempimento di determinati obblighi economico-fiscali: il responso del campo potrebbe non bastare, anche se la situazione non è paragonabile a quella del Parma di 12 mesi fa esatti. Insomma, il futuro del club di Preziosi non è in discussione.

Ecco perché la Sampdoria, scavalcata dai cugini e sconfitta in casa sabato sera della Lazio, ha fondati motivi per sperare: anche arrivando settima potrebbe centrare l’obiettivo. Pesantissimo il successo conseguito dai biancocelesti a Marassi, poiché consente agli uomini di Pioli di superare il primo GPM della tappa pirenaica che porta alla Champions. Il già citato derby di Roma, davanti al pubblico amico, e la trasferta del San Paolo, in programma all’ultimo turno, potrebbero certificare il ritorno del sodalizio presieduto da Lotito nella massima competizione continentale. Occhio però alla finale di Coppa Italia: mercoledì contro la Juve  si potrebbero sprecare energie preziose. Juve che, dal suo canto, nella vittoriosa trasferta di San Siro contro l’Inter si è concessa il lusso di risparmiare quasi tutti i titolari in vista del primo step sulla tortuosa via che potrebbe portare al clamoroso Triplete. Un traguardo impensabile ad inizio stagione, invece al 17 di maggio i bianconeri – frattanto riconfermatisi Campioni d’Italia – sono ancora in corsa su tutti i fronti e il prossimo 7 giugno contenderanno al Barcellona della stratosferica MSN la Coppa dei Campioni. L’impresa di Madrid ha rafforzato le certezze di Madama: eliminare a domicilio il Real dei Galácticos non era facile, volendo utilizzare un eufemismo, adesso l’ottimo Allegri dovrà essere bravo nel gestire le energie e preparare partite secche con in palio trofei che mancano in bacheca da un ventennio.

Nel derby d’Italia i nerazzurri di Mancini hanno sprecato l’ennesima occasione in chiave Europa League, per quanto, alla luce del discorso fatto sopra e relativo ai problemi del Genoa, la fiammella in casa Inter resti comunque viva. Ragionamento valido anche per il Torino, che, superando il Chievo con il più classico dei risultati (doppio Maxi Lopez), si è riportato a una sola lunghezza da Icardi e compagni.

Per quanto riguarda le altre partite, insignificanti a fin di classifica, il Milan è caduto nuovamente al cospetto dell’incubo Berardi: i 4 gol della scorsa stagione misero fine all’era del già menzionato Allegri (la ruota gira…), la tripletta di ieri nulla aggiunge e nulla toglie alla disastrosa gestione Inzaghi. Mentre in Verona-Empoli, conclusasi con la vittoria per 2-1 degli scaligeri, l’attesissimo Luca Toni non è riuscito ad andare a bersaglio, mancando così l’aggancio a Carlitos Tevez sul trono dei bomber.

@JodyColletti

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