Granfondo Nibali tra le polemiche, l’organizzazione accusa: “presi in giro dall’amministrazione, Vincenzo non merita questo”. Ma la giunta si difende: “fatto il massimo”

Doveva essere una semplice manifestazione sportiva, in onore di un campione del ciclismo messinese, qual’è Vincenzo Nibali, e della sua città. Ma quello che si porta dietro la Granfondo è uno strascico di polemiche nei confronti dell’Amministrazione comunale e di un territorio che, fra i tanti difetti, non riesce più neanche a celebrare uno dei suoi più illustri figli, in un’ordinaria domenica di maggio, senza che tutto riesca ad andare per il meglio, nonostante i proclami della vigilia.

A scatenarla, la polemica, le parole di Miky Buonasera, tra gli organizzatori della manifestazione in qualità di responsabile dell’Asd Nibali , da sempre vicino al campione messinese, che con un post al veleno su facebook  si è scagliato contro il primo cittadino, reo di aver presenziato solo ad un paio di foto, salvo poi abbandonare l’evento e lasciare operatori e atleti nel caos più totale. Rabbia e soprattutto amarezza nel post che si conclude con un forte “Messina non merita tale manifestazione”. Addebitate all’amministrazione le responsabilità delle difficoltà emerse a ridosso della conclusione della corsa,  quando alcuni disguidi tecnici hanno fatto saltare il piano viabilità e quindi confuso bici e autovetture generando situazioni di pericolo, l’organizzazione se la prende anche con i cittadini, anch’essi rei di aver remato contro la granfondo ed il suo principale testimonial, Nibali appunto.

Parole inequivocabili quelle espresse da Buonasera tramite il suo profilo social, dirette soprattutto a Renato Accorinti (“grazie sindaco per averci fatto perdere la faccia, per le tue menzogne, per non aver fatto rispettare l’ordinanza del prefetto” cit.), che a Messinaora.it rincara la dose: “ho in mano un’ordinanza del Prefetto in cui si disponeva la chiusura delle strade interessate dalla corsa, eppure tornando da Granatari vi erano macchine in divieto di sosta mentre a Pace, come documentato dalle immagini, i ciclisti erano costretti a fare slalom tra le macchine. Bastava solo chiudere le strade per mezz’ora eppure questo non è stato fatto, mentre a Spadafora, Venetico, Villafranca e altri paesi della provincia tutto è andato per il meglio. Più che polemica, questo è un dato di fatto, io rispondo a nome della società Asd Nibali, con la quale diversi atleti, provenienti da tutta Italia, si sono lamentati per la loro sicurezza. Io ci ho messo la faccia, mentre sia l’amministrazione che la cittadinanza hanno infangato il nome di Nibali. Chi ha sbagliato pagherà, sto raccogliendo tutta la documentazione necessaria per denunciare le mancanze in questione al Prefetto”.

Si difende l’amministrazione, che a breve risponderà ufficialmente con un comunicato, affidandosi alle parole del portavoce del primo cittadino, Giampiero Neri: “mi sembra che le accuse siano più frutto di una frustrazione figlia della problematica partecipazione della città all’evento, probabilmente non ancora abituata a rispettare una manifestazione del genere…è anche vero che non si possono chiudere, oltre la mezz’ora, ottanta km di gran fondo. Noi, in qualità di co-organizzatori, abbiamo fatto il massimo per la migliore riuscita della corsa, e ci assumiamo delle responsabilità circa delle difficoltà burocratiche che non sono mancate in fase organizzativa, ma se poi si dice che alla premiazione non c’erano neanche gli atleti stessi non può essere una nostra colpa”.

@RobertoFazio

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