Si avvicina l’ultima di campionato contro il Savoia, partita dalle mille contraddizioni e quindi emblema di una Lega Pro davvero nel caos più totale. La gara, messa a forte rischio dalle difficili condizioni in cui versa la squadra campana, in odor di fallimento, rischiava di non giocarsi, salvo il dietro front di ieri della società che ha garantito lo svolgimento dell’incontro per la regolarità del campionato. Come ormai noto, il Messina ha sostanzialmente potere di scegliersi l’avversario da affrontare ai play out, a seconda del risultato di domani al “Giraud”, sebbene la “giustizia (?) sportiva” possa nuovamente capovolgere le sorti del girone qualora dovesse accogliere l’ennesimo ricorso della Reggina che chiede la restituzione di ulteriori tre punti e che intanto punta a fare risultato a Martina, buttando un occhio proprio a Savoia ; Loris Damonte, come del resto tutti i compagni, promette regolarità nella sfida di domani e azzarda un pronostico sulla possibile concorrente agli spareggi: “queste cose non ci riguardano, domani faremo la nostra partita ugualmente e sarà una gara come tutte le altre. Credo che una tra il Savoia e la Reggina sarà la nostra avversaria ai play out, prepareremo queste partite al meglio”.
Il centrocampista torna poi sulla vittoria di domenica scorsa contro la capolista Salernitana, coronamento di un percorso di lenta ripresa inaugurato con Di Costanzo che ancora, dal momento in cui le sorti dei giallorossi sono appese ai play out, è tutt’altro che compiuto: “ci mancava da tanto tempo, anche se l’inversione del trend si era già visto, con mister Di Costanzo abbiamo trovato continuità di prestazione, poi per casualità avverse la vittoria è arrivata solo domenica scorsa. E’ importante arrivare nella condizione migliore ai play out”.
Damonte infine glissa sul suo futuro prossimo che potrebbe seriamente dipendere da quello del Messina, dato che la società detentrice del suo cartellino, il Varese, ha matematicamente subito la retrocessione in terza serie a tre turni dalla fine del campionato e non naviga in buone acque dal punto di vista societario: “ci penso, come tutti gli anni. Del resto noi siamo calciatori e facciamo questo lavoro, dal primo di giugno penseremo all’anno prossimo”.