Enorme sospiro di sollievo in casa Astana. Secondo le indiscrezioni lanciate dalla Gazzetta dello Sport, che rimbalzano intanto da una redazione e da una sala stampa all’altra, la formazione kazaka conserverà la sua licenza anche dopo la riunione odierna della apposita Commisione Licenze dell’UCI, che vuole comunque mantenere e rinforzare una sorveglianza speciale sulla squadra, anche in accordo con quanto emergerebbe dalla relazione dell’ISSUL, l’Istituto delle Scienze dello Sport dell’Università di Losanna, che si è già occupato di analizzare la situazione
Al termine dell’udienza tenuta dalla Commissione Licenze in presenza dei rappresentanti della squadra, dell’UCI e dell’ISSUL, la decisione viene confermata e ufficializzata in serata attraverso un comunicato nel quale si legge come “la registrazione per la stagione 2015 resta in vigore“.
Si precisa tuttavia che la squadra resta “sottomessa al rigido controllo delle condizioni” poste dall’UCI, che “sarà effettuato sulla base dei rapporti trasmessi dall’ISSUL alla commissione licenze.
“In caso di mancato rispetto della squadra Astana Pro Team di una o più condizioni poste, o in caso di comparsa di nuovi elementi, la Commissione Licenze potrà riprendere la procedura”, si legge infine nella nota, nella quale si legge dunque che la procedura dei confronti della Astana è dunque “sospesa”, finché la squadra “si impegna a rispettare le misure proposte dall’ISSUL”. Queste misure dovranno seguire “un calendario preciso nell’arco della stagione”, ma intanto la compagine kazaka può davvero tirare un sospiro di sollievo.
Ma quella di Vincenzo Nibali , come da Gazzettasport.it,da Tenerife. è la voce più forte che si alza nella stanza dell’hotel di Ginevra che ospitava l’udienza. Perché in due pagine di email il vincitore del Tour ha parlato. Il testo è stato redatto in francese dall’avvocato Fausto Malucchi, che affianca da sempre Nibali. E comincia così: “Io scrivo a nome e per conto di Vincenzo Nibali, il capitano della squadra Astana, che vuole che voi conosciate i suoi pensieri affinché possiate prendere una decisione equa“. Il capitano. Il leader in campo. “Nibali è riconosciuto universalmente come simbolo mondiale della lotta contro il doping, e crediamo che sia molto importante per una squadra avere come capitano un atleta di questo livello sul piano etico. Sul piano dell’immagine, è fondamentale per la credibilità della squadra, poiché il capitano è chiaramente l’atleta per il quale la squadra lavora, e l’uomo con la sua onestà e credibilità caratterizza il lavoro“. E poi: “Crediamo che la squadra che vince il Giro 2013 e il Tour 2014, e lo fa con il suo capitano Vincenzo Nibali, il numero 1 del ciclismo mondiale, allo stesso tempo tecnicamente e come simbolo di uno sport onesto e pulito, debba continuare a partecipare a tutte le competizioni. Nell’interesse superiore del ciclismo, dello sport, della giustizia”. Ma Nibali tocca anche altri aspetti. Il rapporto dell’istituto di Losanna, per esempio: “L’audit è certamente prezioso in termini di teoria pura, ma manca di elementi di confronto che lo rendono debole nella pratica. È il primo tentativo di valutare una squadra ciclistica, però considera soltanto l’Astana, non fa il confronto con altre squadre: manca il metro di paragone. Come si può dire che solo l’Astana non merita la conferma della licenza se lo studio non è fatto su tutte le squadre WorldTour?”. Quindi le 550 pagine dell’inchiesta penale di Padova: “Il dossier – scrive Nibali – non può essere utilizzato. Gli atti non sono stati ancora portati all’attenzione di un tribunale e non possono quindi essere considerati credibili e reali. L’inchiesta è ancora a uno stadio precoce”. L’email è stata mandata nella casella personale del presidente Zappelli. E, se servirà, Nibali andrà a Ginevra per difendere il suo onore e la sua squadra.