Messina Multiservizi, Cucinotta lascia la presidenza della commissione bilancio

Nicola Cucinotta

Era giunto sul tavolo della commissione bilancio di palazzo Zanca lo scorso 31 marzo il faraonico progetto della Messina Multiservizi; ambizioso disegno che avrebbe dovuto far confluire all’interno di un’unica società le storiche partecipate del Comune di Messina: dall’Amam a Messinambiente, dall’Atm ai servizi sociali.

Un iter complesso e articolato che nei giorni scorsi aveva impegnato il segretario generale Antonio Le Donne, fautore del progetto, il vicesindaco e assessore al bilancio Guido Signorino e il consiglio comunale.

Da qui l’arrivo sul tavolo della prima Commissione scandito da una fitta rete di appuntamenti redatta dal presidente Nicola Cucinotta, subentrato alla guida della commissione bilancio e rapporti con le società partecipate alcuni mesi fa in seguito all’autosospensione di Franco Mondello, coinvolto nell’inchiesta sui bilanci comunali 2009, 2010 e 2011.

Incarico a tempo che al quale Cucinotta a deciso di porre anticipatamente fine.

Il consigliere comunale in quota Pd ha rassegnato e spiegato le motivazioni della sua scelta in una lunga lettera d’addio  indirizzata alla presidente del consiglio comunale Barrile, ai capigruppo e ai consiglieri di palazzo Zanca.

Testo che riportiamo integralmente:

Tante sono le motivazioni che mi supportano in questa scelta sofferta e meditata: prima tra tutte la convinzione di essere assolutamente inadeguato rispetto ad un modo di “fare politica” che non condivido e non comprendo. L’entusiasmo che mi ha portato ad accettare il delicato compito conferitomi dalla coalizione e dai commissari della Commissione, che ringrazio per la fiducia accordata, non voglio si perda nell’insoddisfazione, nell’impossibilità di fare, di agire davvero e con serietà, per il bene comune. I partiti, non sono rappresentativi di nulla la classe dirigente, in rissa continua, è avvitata su questioni più personali che politiche; mentre l’azione amministrativa è come frenata, bloccata”.

Ad aver deluso Cucionotta non è stata solo l’inazione della giunta e l’immobilismo del consiglio, ma la mancanza di coesione e le divisioni interne al Partito Democratico: “lmio gruppo politico palesemente senza un uomo faro, in talune occasioni non mi ha sostenuto e fino ad oggi non mi ha supportato come avrebbe dovuto. L’aria dentro e fuori il palazzo è divenuta insalubre, si assiste ad una continua ed incomprensibile caccia alle streghe che non fa altro che infiammare un clima abbastanza rovente che non mi lascia svolgere con la giusta serenità l’impegnativo compito di presidente della più importante commissione consiliare e nel frattempo la città aspetta segnali e risposte”.

Rammarico e delusione che riguardano tutti i comparti di palazzo Zanca: “Ho messo a disposizione dell’intera comunità la mia caparbietà, la mia ostinazione nel raggiungere assieme a coloro che mi hanno dato fiducia, gli obiettivi condivisi, il mio tempo e la mia professionalità. Ho provato, con umiltà e correttezza – prosegue ancora le nota – a creare rapporti collaborativi con il segretario, il direttore Generale, i dirigenti dei dipartimenti, il sindaco e gli assessori, in particolare con l’assessore con delega al bilancio e società partecipate Signorino, ai colleghi capigruppo ed ai componenti la commissione, quale che fosse la loro provenienza politica,e questo per rendere maggiormente visibile l’impegno di tutti a fare di questa città un luogo migliore e farla uscire dalle sabbie mobili. Tra tutte, la questione complessa e fondamentale del piano di riequilibrio affrontata come una prospettiva credibile non solo di risanamento finanziario  ma come un concreto rilancio economico della città, che è divenuta centrale nel mio personale impegno, coadiuvato e supportato Revisori dei Contidal collegio dei Revisori dei Conti”.

Da qui la decisione di rassegnare le dimissioni: La logica del rimandare a domani i problemi di oggi davvero non mi appartiene. Insieme ad altri “valorosi” consiglieri fino ad oggi ho tentato di costruire una città diversa, più sana, dove le centralità della vita amministrativa non siano le “grandi pantomime” o i “grandi proclami”, ma la trasparenza dei documenti finanziari, l’informazione reale alla città in merito alla consistenza finanziaria dell’ente, la serietà nell’affrontare le questioni del lavoro e dei lavoratori, della cura del nostro patrimonio, delle opportunità da offrire a tanti padri di famiglia, ormai sfiduciati. Voglio investire il mio tempo per immaginare una vicenda nuova, in cui il protagonismo vero di gente laboriosa sia al centro di tutto. Distante da storie che vengono da lontano, che non appartengono a me né a tanti che come me vorrebbero solo “provare” a risolvere qualche problema. Pur riconoscendo la buona volontà e il lodevole impegno profusi da Guido Signorino, ritengo che ciò non sia risultato abbastanza sufficiente per stabilire la giusta agibilità politico-amministrativa, necessaria per il corretto andamento della macchina comunale. un uomo, ne due, ne tre, ne dieci, potranno mai amministrare da soli una città se non debitamente collaborati, in particolare se inesperti”.

Est modus in rebus: sunt certi denique fines, quos ultra citaque nequit consistere rectum, recitava il poeta latino Orazio, ebbene, sono sereno: ho adempiuto a quanto di mia competenza, avviando concretamente tutte le procedure utili al raggiungimento degli obiettivi concordati e fissati con i commissari e con i capigruppo. Ciò che ho fatto e ciò che ancora avrei potuto realizzare, di più e meglio, lo rimetto al giudizio degli addetti ai lavori e della cittadinanza. Continuerò a spendermi per la città in ogni modo per gli obbiettivi che mi ero prefissato, ancor prima dell’elezione quale presidente della commissione Bilancio Manifesto sin d’ora la mia piena disponibilità a collaborare con chi mi succederà, affinché lo sforzo profuso fino ad oggi, nonostante i ragionevoli limiti, non restino lettera morta”.

Solidarietà nei confronti del presidente dimissionario arriva da parte di Salvo Versaci, coordinatore cittadino del Pdr.

Esprimo stima e attenzione per scelta di Cucinotta di lasciare l’incarico di presidente della commissione bilancio del Comune di Messina. 

Condividiamo molte delle motivazioni che lo hanno spinto a rinunciare ad un compito importante che per essere svolto al meglio deve però essere supportato seriamente e con azioni concrete dall’organo amministrativo. 
Il sindaco Accorinti sproni i suoi assessori a servire al meglio gli apparati istituzionali perché la buona politica inizia mettendo in moto quei meccanismi di confronto e discussione che però necessitano di verità e assunzione di responsabilità da parte di tutti. 
Come Pdr ci siamo sempre schierati per il buon governo e riteniamo appropriata la scelta di Cucinotta, al quale va la nostra stima e il massimo rispetto esprimiamo nei confronti del Partito Democratico e di tutte le sue componenti. Ci permettiamo, in punta di piedi – conclude Versaci – di raccomandare a taluni amici "del suo vertice locale" esternazioni che potrebbero minare il già fragile equilibrio del governo regionale tali da mettere in discussione il ruolo di garante di legalità e trasparenza rappresentato da Rosario Crocetta”.
(@Emma_De_Maria)

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