Lo Monaco Pietro, riconosciuto conoscitore del grande calcio, è stato contagiato dal morbo più diffuso fra noi messinesi e nonostante abbia lottato ferocemente per evitare il virus peloritano “La chiacchieromania”, è caduto nel tranello di una città che ( definizione bellissima di un mio collega-amico) non sa di niente. Lui, il Pietro, lo ha sempre saputo e dall’alto dei suoi successi in piazze più operative e vitali avrà pensato di porter fare un boccone di quattro indulgenti, sapientini, chiacchieroni appassionati di calcio e di un simbolo storico. Conti fatti male da monsieur Lo Monaco che addirittura ci avrà anche rimesso parecchi soldini dopo anni di lavoro duro e fruttuoso per sè e per tanti altri ( catanesi in particolare). Ma dopo tanti segnali di sofferenza e insoddisfazioni Lo Monaco tira le somme e scopre che perdere faccia , soldi e tempo non è un esercizio che gli è congeniale. Saluta chiaramente tutti (ma era successo anche a Milazzo) e si separa anche dalla sua creatura , la nuova Acr, senza pensare al suo futuro e a quel che ne sarà del progetto che aveva illustrato e proposto per il calcio messinese. Tutto questo mentre il suo lavoro di patron-presidente sta completando il suo percorso col rischio di una devastante retrocessione fra i dilettanti. Ma dove è finita, Pierre, la tua capacità diplomatico-calcistica? Non voglio anch’io riprendere il caso sinistro della Concordia di Schettino ma non potevi aspettare che la scialuppa affondasse o si salvasse dopo aver fatto tu, comandante , per intero tutti i tentativi? Boh! Io una risposta non ce l’ho e non la voglio avere ma mi è sembrata una decisione criticabile. A meno che non si tratti di una non decisione ma di strategia da stato di allerta. Nel secondo caso riconoscerei il vecchio prestigiatore” catanese” che tutti hanno ammirato. Nel primo caso mi fermerei al proverbiale S.V ( senza voto).
E dichiaratamente senza voto sono anche quelli che cominciando a pensare al futuro si aggrappano al passato segnalando come possibile guida del Messina Calcio il signor Gian P ietro De Leo ex proprietario dell’ex progetto calcistico denominato Città di Messina ,tanto… “AMATO” dalla tifoseria storica e fortemente rimpianto da una “ marea di tre persone”. Del succitato nessuna notizia . E ci piacerebbe averle, invece, e sapere che fine ha fatto il prorompente Gianpiè, dopo aver deciso di mandare a fanc…il progetto e chi lo stava seguendo, interrompendo il suo percorso di doveri e impegni declamati per tanto tempo con interventi mediatici da futuro dominatore del pianeta calcio messineae ?????
Nello stile, Pietro non è accostabile a Gian Pietro. Lo Monaco sta lasciando con chiare dichiarazioni e motivazioni e spiegazioni ( ripetiamo intempestive). Lui De Leo non è riuscito neanche in questo. Sarebbe un grosso affare affidargli le sorti del Messina!!!!!!
C.M.