Forse le conseguenze di una professione rischiosa, quella dell’addeto alla sicurezza privata, il classico “buttafuori”. E’ in questi ambienti che indaga la polizia per chiarire i contorni della gambizzazione avvenuta nella mattina di domenica ai danni del trentaseienne Pietro Raffa.
L’uomo è stato raggiunto di striscio da uno dei colpi esplosi da una calibro 38 verso di lui mentre rientrava a casa, in uno degli appartamenti delle palazzine Iacp di Via Taormina, dopo il turno di lavoro in un noto locale notturno del centro cittadino.
Le sue condizioni non sono gravi, e si trova ricoverato nel reparto di Ortopedia del Policlinico.
Sull’episodio indagano i carabinieri della Compagnia “Messina Sud”. Gli investigatori sono al lavoro per verificare sia il racconto della vittima sia per rinvenire possibili particolari che possano ricondurre a qualche elemento utile per identificare chi ha sparato.
Secondo le prime indiscrezioni sarebbero due gli individui che, col volto coperto da un casco, hanno raggiunto Raffa e lo hanno colpito: non per ucciderlo, piuttosto per inviare un messaggio preciso alla vittima, una “lezione” a seguito di una discussione precedentemente avuta e che potrebbe aver scatenato la terribile reazione.