Rammaricato ma non demotivato: con questa breve descrizione si può riassumere ciò che comunica il volto di Di Costanzo nel post gara di Messina-Martina, una partita per la quale il tecnico sperava in un esito diverso e che rappresenta un passo indietro rispetto a quanto visto ad Aversa stando alle stesse sue parole: “siamo una squadra che sa soffrire e che ha una grande capacità di sacrificio, caratteristiche fondamentali per chi deve salvarsi. Siamo contenti di non aver subito e di aver creato tante occasioni, nonostante si faccia fatica, ma naturalmente qualcuna avremmo voluta concretizzarla. Oggi un passo indietro rispetto ad Aversa, dove siamo stati più aggressivi, ma ho visto una squadra che sa aiutarsi reciprocamente. Rimane l’amaro in bocca per non aver trovato il gol, ma non possiamo aspettarci un calcio fluido, il mio compito del resto è salvare il Messina. Abbiamo dei giocatori importanti che ci aiuteranno a raggiungere l’obiettivo, come Orlando che troverà presto il gol o Mancini che si sta mettendo a disposizione della squadra, so che sulla tre quarti può dare di più rispetto a quanto non possa fare sulla sinistra, anche se oggi ha fatto un’ottima partita”. Un commento poi proprio su Orlando, ancora a secco nonostante le buone occasioni avute oggi: “parlare di un attaccante è sempre difficile, io so che in allenamento mi dimostra di essere in ottima forma, lasciamolo tranquillo perchè prima o poi il gol arriverà e magari sarà decisivo. Bisogna avere solo un po’ di pazienza”.
Non esattamente reduce da una prestazione indimenticabile, Damonte vede comunque positivo nonostante il pareggio serva a poco ai fini della classifica: “sono moderatamente soddisfatto, oggi siamo più squadra e questa è la seconda partita casalinga in cui non prendiamo gol. Il Messina battaglierà e si tirerà fuori dal calderone e se ci sarà da fare i play out li prepareremo bene e ci salveremo. Concediamo pochissimo, le prospettive per il futuro sono buone. Il Martina ha riposato, è normale che loro sul finale fossero più in forma”.
Come il compagno di squadra, anche Donnarumma prova a smorzare la delusione per la mancata vittoria: “mancano cinque partite, dobbiamo fare il massimo dei punti e crederci e magari prepararci al meglio in caso di play out. Ce la stiamo mettendo tutta e per sfortuna o imprecisione non riusciamo a capitalizzare le occasioni che costruiamo. Nel secondo tempo ci siamo un po’ allungati ma perchè volevamo vincere”. Un giudizio poi sulla prestazione personale: “venivo da un periodo in cui non giocavo ed ho avuto dei crampi, ma credo di aver dato il massimo delle mie possibilità”.
Anni di vittorie e grandi soddisfazioni in riva allo stretto che lo hanno consolidato, prima del suo addio, come idolo della tifoseria; un legame, quello con Lo Monaco, che durava da cinque anni considerata la precedente esperienza e Milazzo, per Saro Bucolo oggi non poteva essere una partita qualunque: “una grande emozione tornare al San Filippo, ma anche dispiacere perchè nessuno si aspettava di vedere il Messina in queste posizione. Faccio i complimenti a Ciullo, grande allenatore e grande persona, mi ricorda Catalano per l’impressione avuta, sono convinto che arriverà ad allenare delle grosse squadre”. Il mastino di centrocampo spiega i motivi dell’interruzione della sua avventura in giallorosso: “ho fatto una scelta dovuta ad un insieme di fattori, non avevo più il fuoco dentro. Io faccio il mio lavoro e lo faccio al cento per cento, nessuno può però cancellare quello che ho fatto qui. Certo fa male ricordare il gruppo che eravamo”. Alla vigilia della gara il direttore sportivo Ferrigno aveva espresso grande dispiacere per non avere più alle proprie dipendenze un calciatore con il quale c’era un forte legame, confermato dalla risposta di quest’ultimo: “a me piange il cuore non lavorare più con lui, per adesso”. Parole al miele infine per Giorgio Corona: “un grande uomo, oltre che un grande calciatore. Mi ha fatto crescere come uomo, per me ha perso l’anima”.