Le sei sconfitte consecutive che con molta probabilità condannano il Messina al rebus dei play out, dati i sette punti di distanza con il Melfi aumentati in virtù dell’ultima debacle in terra pugliese, deprimono l’ambiente, ormai psicologicamente pronto ad affrontare lo spareggio salvezza a maggio, preoccupato anche di guardarsi alle spalle. La matematica non condanna ancora i giallorossi ma quanto visto in campo, fra oggettivi limiti tecnici e caratteriali, lascia poco spazio alla speranza, nonostante l’arrivo del tecnico Nello Di Costanzo, anch’egli già pronto all’eventualità di rinunciare alla salvezza diretta.
Tuttavia il gruppo, almeno a parole, spera ancora di scongiurare questa triste ipotesi, rilanciando le ambizioni peloritane già dal prossimo match point casalingo contro il Cosenza: “inutile nascondere che adesso non bisogna più sbagliare, ma se mettiamo in campo lo spirito di domenica scorsa, con il Cosenza possiamo fare un’ottima partita – avverte Enrico Pepe-. Giochiamo compatti, come una squadra, ma al primo errore ci puniscono, purtroppo è il film di questa stagione. Domenica c’era un fallo di mano in area del Foggia, se l’arbitro avesse fischiato il rigore magari sarebbe andata diversamente”. Il fumatino difensore campano sgrava le responsabilità dell’obiettivo salvezza diretta dalle spalle del nuovo allenatore: “sta cercando di darci serenità, ma la scossa dobbiamo darcela noi stessi, siamo un po’ rammaricati. A come il Cosenza arriva a questa partita non mi interessa, noi dobbiamo fare la nostra partita e non dobbiamo sbagliare nulla, sabato sarà una guerra”. Una precisazione infine circa la sua attitudine di subire diversi cartellini: “I cartellini? non è che sono nervosi, solo ci metto tutti me stesso, a volte esagerando”.
Giunto a Messina con altre aspettative, personali e non, Alessandro Berardi, chiamato a sostituire il forte compagno di reparto alle prese con un brutto infortunio, non cerca alibi al momento della squadra: “certo, speravo in una situazione migliore perchè è più facile giocare quando si vince piuttosto che quando si perde. Dopo sei sconfitte consecutive è difficile dire che non meritiamo questa posizione, ma dentro di noi sappiamo che non è così, sta a noi dimostrarlo sul campo, adesso. C’è poco da fare, su otto partite che mancano dobbiamo provare a vincerle tutte per vedere dove la classifica ci porta. Tanti infortuni, tante assenze, non ci hanno permesso di affrontare le gare come volevamo ma sabato zero scuse, ci siamo quasi tutti e bisogna solo scendere in campo per i tre punti”. Nelle ultime uscite, tra le quali Vigor e Melfi, la squadra ha subito un clamoroso calo nella seconda parte della gara, perdendo quindi per strada punti preziosi; per il portiere questa la spiegazione:”non credo sia solo un aspetto fisico-caratteriale, prendere gol sempre alla ripartenza ci fa male e subentra la paura che questo si ripeta sempre. Ci serve quel pizzico di fiducia per far si che le cose cambiano”. A chiosa del suo intervento, Berardi recita mea culpa ma scaccia ogni scheletro relativamente al presunto poco impegno della squadra: ” è brutto sentirsi dire che non abbiamo attributi e che non mettiamo l’anima, anche se sembra questo, non è vero. Abbiam preso tanti gol, ma non so perchè questa squadra non riesca a reagire. Io so solo che davvero le proviamo tutte nello spogliatoio. Domenica, nonostante il risultato e la brutta partita, credo che abbiamo dato tanto. Non pensiamo ai play-out, abbiamo altre otto partite e ce la giochiamo gara dopo gara”.