Parla poco, ma quando parla non è mai banale. E’ Rino Iuliano, l’uomo-squadra che con la sua personalità ha tolto le castagne dal fuoco al Messina non poche volte, evitando svariate figuracce sportive. Il momento è delicato, per il giaguaro non è più il tempo dei proclami, ma quello dei fatti: “ci diciamo sempre le solite cose, bla-bla-bla. Si parla tanto e poi…niente pronostici, andiamo a Lamezia per fare una guerra, poi vediamo che succede. Adesso sono tutte finali, bisogna svestire l’anima da calciatore e indossare quella de guerriero”. Contro la Juve Stabia non era tra i pali perché squalificato, sostituito dal compagno di reparto Berardi; Iuliano spiega così l’ammonizione rimediata al “Via del Mare”, prima di commentare la cocente sconfitta contro i campani: “a Lecce Erminio si stava allacciando le scarpe, l’arbitro ha pensato che io volessi perdere tempo e mi ha ammonito. Domenica è stata una brutta prova, seguirla da fuori o da dentro non cambia nulla, la delusione è la stessa, forse con un po’ di nervosismo in più”.
Niente da eccepire sulla contestazione dei tifosi, presenti anche ieri al Celeste seppur non in veste polemica: “E’ stato un anno particolare, ci sono stati vicino ed è giusto che adesso ci si preoccupi un po’. L’amore per la propria città, la propria maglia, si trasforma in rabbia quando le cose non vanno bene”. Martedì il confronto della squadra con il presidente Pietro Lo Monaco, non certo contento dei pessimi risultati che la sua squadra sta inanellando in questo campionato tutto da dimenticare: “è stato un confronto duro, giustamente anche lui fa si è innervosito ma solo per spronarci. Per mantenere questa squadra fa tanti sacrifici e poi, con la sua esperienza, sa cosa dire. Non c’è un metodo preciso per uscire da questa situazione, nella mia carriera ho assistito a diversi miracoli sportivi ed ogni uomo, ogni sentimento, non è mai lo stesso”.
Ieri partitella in famiglia con la Berretti per gli uomini di Grassadonia, terminata 2-0 con i gol di Spiridonovic e Bonanno: il tecnico Grassadonia ha provato il 3-5-2 nel primo tempo ed il 4-3-3 nel secondo, senza schierare Corona e Altobello, assenti a Lamezia per squalifica. Indisponibile Cane, colpito da un lutto familiare, mentre Benvenga e Mancini hanno svolto la seduta fisioterapica.