Siamo ad un punto di non ritorno. Ai cancelli del Celeste, ritrovo rituale di calciatori e staff per gli allenamenti settimanali, molti tifosi attendono un confronto con la società (che avranno successivamente alle interviste), per poi radunarsi in tribuna centrale e contestare pesantemente la squadra, tutto comunque in maniera civile. Che tiri una brutta aria lo si percepisce anche nello spogliatoio che però adesso predica meno unione di intenti e sbuffa di più. Luca Orlando, infatti, si toglie qualche sassolino dalla scarpa in merito al sacrificio lungo tutto un campionato relativo alla sua posizione da esterno di attacco/centrocampo, voluto dal mister con il quale il rapporto sembra essere ancora solido, dopo aver analizzato il difficile momento della squadra, probabilmente ancor più delicato del post “doppia cinquina subita in sole due partite casalinghe”: a testimoniarlo le spalle rivolte al terreno di gioco in segno di protesta da parte della curva, domenica pomeriggio nella seconda frazione di gara. Non succedeva da Messina-Vigor Lamezia dell’anno scorso (prossimo avversario dei giallorossi) quando a saltare fu la panchina di Gaetano Catalano: “momento delicato, si avvicina il finale di stagione e siamo nella zona calda della classifica. Sapevamo che queste tre partite non sarebbero state facili e due le abbiamo giocate in trasferta, ma vogliamo tirarci fuori. In questo momento i risultati non stanno venendo e i tifosi ci rimettono tanto, quindi la contestazione è giusta. Non buttiamo tutto via e remiamo dalla stessa parte, promettere non serve a nulla”. Però, c’è sempre un però:”in questo momento del campionato sono venuti a mancare i miei gol. Spero di sfruttare le occasioni che mi verranno date in attacco. Su di me si è detto tanto in questi giorni e accetto le critiche, ma diciamoci la verità: in attacco, in questo girone di ritorno, ho giocato solo 60/70 minuti in nove partite. Non cerco alibi, sono il primo ad essere dispiaciuto, ma bisogna guardare la realtà e capire che ho giocato una stagione da esterno di centrocampo, un giocatore dev’essere messo nelle condizioni migliori per poter sfruttarne le caratteristiche”. Da li a poco il presidente Lo Monaco, prima che incontrare una delegazione del tifo organizzato, avrebbe strigliato la squadra in riunione tecnica: “con il presidente abbiamo un confronto quasi settimanale, dopo la partita non abbiamo parlato ma credo che parlare a caldo sarebbe stato peggio. Parleremo presto con lui, lo sentiamo vicino”. Speriamo che la tirata d’orecchie del massimo dirigente possa servire a qualcosa.
Più ottimista ma non meno duro Loris Damonte: “partita totalmente negativa, una delle peggiori nella stagione. Mettiamocela alle spalle, mancano ancora undici partite e tutto è ancora aperto. Abbiamo la peggiore fase difensiva del campionato, pensare di salvarsi subendo due o tre gol a partita è impossibile. Ma forse i nodi sono venuti al pettine in tempo per poter non commettere più certi errori. Più che di risultati dobbiamo trovare le prestazioni: concentrazione, cattiveria agonistica, voglia di non prendere gol e vincere”.