Clamoroso all’Ars: proprio mentre si tiene un incontro sulla delicata questione dei trasporti per il quale il sindaco di Messina era stato convocato d’urgenza, Renato Accorinti non ha potuto parteciparvi a causa del suo abbigliamento: senza cravatta non si entra, così il primo cittadino rimasto fuori da Palazzo dei Normanni non ha potuto prendere parte alla commissione, alla quale non partecipano neanche RFI e Trenitalia, assenze “ingiustificate”. Fu proprio Accorinti a portare l’Ars a redigere nel dicembre del 2013 una circolare in cui si vieta l’ingresso a chiunque, tra gli uomini, non indossi giacca e cravatta , dopo essersi presentato il 4 dicembre con la maglietta “Free Tibet”, suo usuale abbigliamento.
“Dalle 10.15 di stamane sono davanti l’Ars a Palermo perché convocato in commissione sulla delicatissima questione trasporti ma non mi fanno entrare perché sono senza cravatta. Siamo ancora nel Medioevo. La dignità della persona va rispettata. La dignità e il rispetto per le istituzioni è indossare una cravatta? E’ un regolamento arcaico che offende la libertà di espressione di ognuno di noi. Se venisse Tsipras non lo fanno entrare? Io ho rispetto per chi indossa la cravatta, ma anche per chi porta il turbante o la Kefia. Ho rispetto per chiunque voglia vestirsi per come reputa più opportuno. Ho rispetto per tutte le religioni e tutte le culture. Qua invece, ancora oggi non entro perché non ho la cravatta. Qui rappresento un popolo di 250mila persone, Messina, la terza città siciliana, per parlare di una problematica come quella dei trasporti con un sistema ferroviario fa i peggiori d’Europa, e non mi fanno entrare? E’ una cosa folle e chiedo formalmente di eliminare un regolamento così arcaico. Qui c’è gente, in questo palazzo che in giacca e cravatta ha stuprato la Sicilia”.
Questo lo sfogo di Accorinti ai microfoni di AdnKronos.it.. Intanto il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, ha abbandonato la seduta in segno di solidarietà nei confronti del primo cittadino messinese.