In una lettera inviata alla direzione di Livesicilia, l’avvocato del vicepresidente del consiglio comunale, Nino Interdonato, chiarisce nei particolari quanto riferito nella cartella clinica circa la gravità delle condizioni di salute del giovane esponente politico dei Dr, che all’epoca dei fatti riferiti dall’articolo sull’uso “vip” dell’elissoccorso, era ancora fuori dalla macchina amministrativa (dal momento che è stato eletto successivamente all’incidente). Piuttosto che di malasanità, quindi, per l’avvocato difensore si tratterebbe anzi di un esempio dell’attenzione dei medici siciliani a risolvere un caso che poteva sfociare in tragedia.
Ecco il documento integrale a cui è stata allegato una foto pubblicata con l’autorizzazione del consigliere:
Egregio Direttore, La prego di offrirmi ospitalità sul quotidiano online da Lei diretto al fine di poter, nell’interesse del Dott. Interdonato Antonino, che con me sottoscrive la presente, fornire un contributo alla corretta informazione che, da sempre, costituisce peculiarità del Vostro Giornale La necessità di questa nota nasce dalla lettura dell’articolo da Voi pubblicato in data odierna, 19 febbraio, dal titolo “Elisoccorso, altro caso a Messina – Per vip e politici è come un taxi”.
Invero, nel corpo del sopraccennato articolo, che riprende un precedente dello scorso 17 febbraio “Scandalo elisoccorso, irrompe la Procura – La Borsellino faccia a faccia con Crocetta”, viene fatto riferimento a delle precise circostanze – che sin da subito si tacciano quali false e destituite di qualsiasi fondamento – che riguardano il Dott. Interdonato. Infatti, prendendo spunto da alcune capziose dichiarazioni rilasciate dal Dott. Cino Angelo Collodoro, viene fatto intendere ai lettori che il mio assistito avrebbe utilizzato, quale taxi, il servizio di elisoccorso per recarsi a Palermo e, ciò, per sottoporsi ad un intervento di “rinoplastica dopo le fratture del naso e di parte del viso”.
Spiace rilevare che, nel caso in esame, nonostante si sia fatto riferimento agli atti presenti nel corpo della cartella clinica, è stato solamente riportato uno stralcio tratto dalla documentazione medica che stravolge il portato delle lesioni subite dal Dott. Interdonato e la gravità della situazione dallo stesso vissuta. Sarebbe bastata una maggiore attenzione per rendersi conto che la diagnosi era di trauma cranico non commotivo con ferita lc a livello occipitale. Trauma facciale con fracasso delle ossa nasali ed epistassi post-traumatica. Strabismo laterale occhio sin per rigonfiamento del m.retto mediale. Trauma toracico chiuso. Frattura lamina etmoide. Ferita lc a livello del terzo medio della faccia anteriore della gamba dx ed escoriazione a livello della faccia interna ginocchio sin. Sospetta frattura 5° dito mano dx in politrauma.
Sempre da una semplice lettura degli atti, contenuti nel corpo della cartella clinica, il giornalista avrebbe evinto la falsità delle dichiarazioni, rilasciate dal Dott. Collodoro, anche ove si sostiene che gli interventi sarebbero avvenuti in regime di anestesia locale. Infatti, nella cartella clinica anestesiologica si fa espresso riferimento non ad una semplice sedazione ma all’utilizzo dell’anestesia generale.
Dichiarazioni false rilasciate nel tentativo, maldestro, di confutare una cattiva gestione del servizio di elisoccorso in Sicilia strumentalizzando un caso che, viceversa, dimostra tutta l’attenzione dei medici siciliani per un grave fatto che avrebbe potuto sfociare in tragedia. La capziosità dell’intera vicenda che si porta all’attenzione dei lettori si coglie anche dove si riporta che il Dott. Interdonato è “un giovane di 23 anni, vicino ai riformisti di Totò Cardinale e in particolare a Beppe Picciolo che oggi sostengono all’Ars il presidente Crocetta. Antonino Interdonato è infatti anche il vicepresidente del consiglio comunale di Messina, e appartenente al gruppo dei Democratici riformisti.”
Ebbene, una semplice verifica avrebbe permesso di accertare che il mio assistito – al momento dell’incidente – non era stato nemmeno eletto quale Consigliere Comunale, altro che Vice Presidente del Consiglio Comunale di Messina. Ultroneo qualsiasi commento sui riferimenti politici: altre saranno le sedi per farli.
Ebbene, non v’è chi non veda come la ricostruzione operata attraverso la Vostra testata giornalistica dal Dott. Collodoro – verosimilmente frutto di scontri fratricidi maturati all’interno dell’Ospedale Villa Sofia-Cervello -, sia non solo travisativa dei fatti così come realmente accaduti – se non addirittura falsa – ma, sicuramente, palesemente diffamatoria nella parte in cui, attraverso la non veritiera ricostruzione dei fatti (effettuata, peraltro, attraverso la divulgazione di notizie riservate contenenti dati sensibili) afferma che il paziente è stato inviato in codice rosso ma non era da codice rosso”; non si può permettere che astiose accuse possano essere veicolate attraverso una prestigiosa fonte giornalistica per motivi che sono incompatibili con una corretta informazione.
Poiché le notizie così come da Voi pubblicate – inutile dirlo – sono fonte di grande disagio, oltre foriere di seri danni per l’immagine personale e professionale del Dott. Interdonato Antonino, tant’è che sarà depositata formale denunzia alla Magistratura, La prego di voler procedere alla pubblicazione, ai sensi dell’art. 8 della Legge sulla Stampa, dei chiarimenti necessari al fine di una precisa e puntuale informazione sull’accaduto. Certi di riscontro, porgiamo Distinti Saluti. Messina, lì 19 febbraio 2015 (Dott. Antonino Interdonato) (Avv. Salvatore Versaci)