Detriti, lamiere, calcinacci, cavi elettrici e rifiuti sono stati per intere settimane per settimane il loro unico riparo dalla pioggia, dal vento e dal freddo.
Con loro anche la madre, una giovane meticcia che porta visibilmente addosso segni e conseguenze all’ennesima gravidanza e dell’assenza di adeguati e capillari interventi di sterilizzazione dei randagi che vivono sul territorio da parte delle istituzioni.
Una discarica abusiva a cielo aperto nella quale gli otto cuccioli di appena due mesi sono nati e hanno trascorso i primi mesi di vita, privi di un riparo adeguato ed esposti ad ogni pericolo.
Ad alleviare, per quanto possibile, le sofferenze dei piccoli e della madre una residente di zona, che ha fornito loro cibo e acqua ed ha segnalato la loro presenza ad una volontaria.
Sul posto è quindi intervenuto il Nucleo decoro dei vigili urbani insieme al servizio di accalappiamento, quest’ultimo operativo solo dalle 9 sino alle 12, festivi esclusi, e alcune volontarie, che hanno supportato e visionato l’azione di recupero dei cuccioli che sono stati ricoverati al canile Millemusi.
Rimandato invece l’intervento di recupero della madre degli otto cuccioli che, come dimostrano le immagini, presenta un evidente prolasso del tessuto mammario ed un altrettanto evidente condizione di malnutrizione.
Condizioni che necessitano un urgente ed immediato di ricovero all’interno di una struttura idonea e cure medico veterinarie adeguate che dovranno coinvolgere l‘ente Comune, tenuto per legge a sostenere le spese per ciò che concerne salute e benessere dei randagi. (@Emma_De_Maria)