L’exploit del Genoa nel monday night di stasera contro la Lazio fa calare il sipario sulla ventiduesima giornata di serie A, la terza del girone di ritorno. A decidere la sfida dell’Olimpico è stato un rigore di Perotti e soprattutto l’espulsione, proprio in occasione del penalty, del portiere biancoceleste Marchetti. Le speranze dei padroni di casa di riequilibrare la gara si sono spente sui legni colpiti da Biglia e Mauri, per la rabbia di uno Stefano Pioli furibondo con l’arbitro in mixed-zone.
Il piatto forte del weekend, consumato sabato sera, era però costituito dal match dello Stadium tra Juventus e Milan. Poco da disquisire sul piano esclusivamente tecnico: pronostico rispettato in pieno, con i padroni di casa ad imporsi per 3-1. Molto su quello della polemica spicciola, innescata dal club rossonero e prontamente spenta dalle tv, accusate indirettamente di aver prodotto un fermo immagine artefatto in merito alla posizione di Tevez sul primo gol. A voler tacere della replica furente della Vecchia Signora, che ha invitato il “geometra Galliani” ad accettare l’evidente responso del rettangolo verde senza scadere nel farsesco.
La Roma, scesa in campo nel pomeriggio di domenica col pesantissimo fardello del meno 10 sulle spalle, è riuscita a rispondere alla capolista espugnando il Sant’Elia grazie alla linea Verde, di fatto e di nome. Il riferimento – quasi scontato – è al diciottenne Daniele, protagonista con gli assist a Ljajic e Paredes della vittoria di Cagliari. I punti di distacco tra le prime due della classe restano quindi 7, il countdown verso lo scontro diretto del 2 marzo prosegue.
Il Napoli ha invece blindato ulteriormente il terzo posto superando l’Udinese, presentatasi al San Paolo orfana di Di Natale. Toh, che novità: l’esperto Totò da tempo evita chirurgicamente la trasferta nella sua città natale, magari un giorno svelerà il perché.
Fiorentina e Torino hanno rappresentato le note più liete, lanciate entrambe in una corsa che al momento conosce pochi ostacoli. I viola, con un Alino Diamanti in più nel motore (il neo Blue Cuadrado sembra già un lontano ricordo), hanno avuto la meglio sull’Atalanta all’esito di un incontro denso di colpi di scena e decisa da una contestata rete di Pasqual. Gli 11 punti totalizzati nelle ultime 5 partite alimentano le ambizioni europee dei gigliati, oltretutto freschi semifinalisti di Coppa Italia a discapito della Roma.
Ancor migliore il ruolino del Torino, che al Bentegodi di Verona ha inanellato il quarto successo consecutivo. L’effetto Ventura funziona anche quest’anno: in un batter d’occhio il discorso salvezza ha lasciato spazio a quello che chiama in causa l’Europa League.
Sprazzi di Inter. Il 3-0 maturato nel posticipo di San Siro contro il Palermo è un brodino per Mancini, che può sorridere per i riscontri già offerti da Shaqiri e Brozovic e si gode la ritrovata vena di Guarin e Icardi, carnefici della spensierata banda rosanero, apparsa meno in palla del solito a partire dalle due stelle argentine Dybala e Vazquez, decisamente offuscatesi alla Scala del calcio.
Chi non riesce più a vincere è la Sampdoria, cui il mercato sembra aver davvero nuociuto, il tempo sta dando ragione a Mihajlovic. Sulla carta il rimaneggiatissimo Sassuolo, privo dell’intero tridente titolare Berardi-Zaza-Sansone, non doveva integrare un ostacolo insormontabile. E invece, al tirar delle somme, forse i neroverdi avrebbero meritato persino qualcosa in più del pareggio.
Preziosissimo, ai fini della lotta per non retrocedere, i tre punti conseguiti dall’Empoli, che al Castellani ha regolato il Cesena con il più classico dei risultati. Rinviata, infine, per impraticabilità di campo Parma-Chievo. Anche se in casa ducale, ormai, più che all’utopistica salvezza si pensa soprattutto alla sopravvivenza della società, a serio rischio a dispetto della nuova e inaspettata svolta dei giorni scorsi.