Alle 7 di stamani tutti i lavoratori diretti e dell’indotto hanno attuato un sit-in ai cancelli della centrale Edipower che, come confermato nel recente incontro nazionale tra azienda e sindacati, è a rischio chiusura.
I circa 400 lavoratori non hanno ricevuto alcuna risposta da azienda ed istituzioni dopo gli impegni da loro assunti al tavolo della Regione dello scorso 21 gennaio e così come avevano avvisato hanno voluto rimarcare che non sono disposti ad attendere oltre.
Il progetto di riconversione che permetterebbe di garantire un nuovo futuro produttivo all’impianto è in realtà fino ad ora solo una serie di fogli. Non si sa ancora infatti se la sperimentazione sull’impiego del nuovo carburante CSS abbia avuto successo e nessun ente pertanto ha mai potuto verificarne il funzionamento e né la sostenibilità.
Un piano costruito sul nulla al di là delle reazioni che ha scatenato tra ambientalisti e consigli comunali che si sono già affrettati ad esprimersi contro un progetto che nessuno però conosce e che dimostra inequivocabilmente la ferma volontà di Edipower di perdere tempo puntando alla chiusura, denunciano con forza i sindacati.
Per Filctem-Cgil Uiltec-Uil Fiom-Cgil Uilm-Uil, presenti stamani con i loro segretari, “la strategia aziendale avallata dal colpevole disinteresse della Regione deve essere urgentemente arrestata. Il territorio già duramente colpito sul piano produttivo ed occupazionale non può subire un ennesimo scippo e serve immediatamente al di là delle sterili contrapposizioni basate sul nulla un serio piano di rilancio che coniughi sicurezza ambiente e lavoro e che possa essere oggettivamente verificato ed attuato”.
Dopo quanto avvenuto per Termini Imerese e Gela è indispensabile che anche per questa vertenza si apra finalmente un tavolo al ministero delle Attività produttive tra Governo Regione azienda e sindacato per costruire un futuro ad un territorio già esposto a rischio sociale. A tal fine sindacati e lavoratori intensificheranno nei prossimi giorni la mobilitazione.