Proprio nel giorno in cui Alessio Ciacci annuncia di aver risparmiato oltre un milione e mezzo di euro, anche grazie alla riduzione di straordinari e festivi, scoppia una nuova grana in casa Messinambiente. A rischio gli stipendi di gennaio. I problemi sono emersi a seguito di un incontro per fare il punto della situazione e per capire quale sia ad oggi la vera condizione della partecipata dal Comune di Messina.
La segretaria della Fp Cgil di Messina, Clara Crocé, il commissario liquidatore della società e il sindaco, Renato Accorinti, insieme all’assessore Daniele Ialacqua, si sono seduti attorno a un tavolo nel corso di un confronto tra le parti svoltosi nella giornata di ieri nella sala giunta di palazzo Zanca. Al termine del confronto si è evidenziata sin da subito la posizione del comparto funzione pubblica del sindacato: “E’ innegabile il momento di grande difficoltà che l’azienda sta attraversando – commentano Crocè e il responsabile di settore Carmelo Pino – un momento delicato che, come relazionato da Ciacci, rischia di mettere a rischio il pagamento degli stipendi del mese di gennaio”.
Una mancanza di liquidità che non permette di poter affrontare con serenità il presente e impedisce di delineare la necessaria programmazione futura e mette in forse anche per il pagamento di tasse e fornitori: “Circostanza resa ancora più grave – prosegue la sindacalista – dalla presenza di circa un milione e mezzo di sanzioni da parte dell’Ato, in assenza di contraddittorio da parte di Messinambiente”. A partire dal mese di gennaio quindi le casse di Messiambiente saranno ancora più vuote, con il rischio che a pagare il prezzo di questa endemica carenza di liquidità, da parte della società del Comune, siano ancora i lavoratori: “I dipendenti di Messinambiente hanno diritto ad avere una retribuzione erogata con puntualità – ammonisce la Crocè – è impensabile anche soltanto immaginare che possano accumularsi ulteriori ritardi”.
Al tavolo del confronto, Accorinti, preso atto della condizione di disagio della società e dei suoi lavoratori, si è assunto l’impegno di sboccare alcuni capitoli di spesa da far confluire nelle casse dei Messinambiente. È stato questo l’impegno strappato ieri dai sindacati al primo cittadino, all’assessore Ialacqua e al commissario.
Cifre che consentirebbero sia di far fronte al pagamento dei contributi previdenziali, che ammontano a 2milioni e 100, sia il pagamento degli stipendi maturati. Liquidità che secondo la Fp Cgil dovrebbe aggirarsi sui 3 milioni 600mila euro, solo per superare emergenza. “Alla luce della situazione in atto ribadiamo la necessita di trovare una soluzione che sia davvero in grado garantire il futuro della società e dei suoi dipendenti – ammonisce la sigla sindacale – diversamente, sul fronte igiene ambientale, si prevedono duri momenti di protesta. Non sono i lavoratori a dover pagare lo scotto per colpe e responsabilità attribuibili ad altri”.