La Regione Siciliana, e per essa l’Azienda Sanitaria Provinciale, distretto sanitario di Messina, chiede ai medici di medicina generale di contenere le spese per le prestazioni riabilitative in ADI, ovvero l’Assistenza Domiciliare Integrata. In un documento inviato lo scorso 2 febbraio si comunica che “in attuazione alle normative nazionali e regionali, anche questa azienda deve adottare iniziative idonee a contenere gli esborsi” e si chiede di “voler assicurare la fattiva collaborazione”.
L’assistenza domiciliare è una formula nata per risparmiare sulla assistenza ospedaliera e riguardante prestazioni fornite a domicilio a soggetti che non si possono muovere dal letto, come ad esempio chi ha un cancro, chi ha un catetere in vescica o ferite da piaghe da decubito, e riguarda soprattutto la riabilitazione dopo un ictus e la fisioterapia domiciliare.
Ai medici di medicina generale, dunque, prima si era chiesto di “risparmiare” evitando il ricovero ospedaliero, adesso, “considerato che pervengono agli uffici distrettuali adi un gran numero di richieste di trattamenti riabilitativi domiciliari (…) si chiede, alla luce della ormai consueta proficua fattiva collaborazione, di tenere conto relativamente a tale attività della necessità di contenere gli accessi a tale attività assistenziale”.
Insomma una richiesta di contenere i costi che ha suscitato perplessità negli stessi dottori, a cui si chiede ci risparmiare anche sul risparmio.