“Assistere al discorso di insediamento del Presidente della Repubblica è di per sé un momento emozionante ma quanto detto oggi, a Montecitorio, dal Presidente Sergio Mattarella, ha riempito di ulteriore valore questa cerimonia”, così l’ onorevole Vincenzo Garofalo, commenta sul suo profilo Facebook il discorso tenuto dal neopresidente della Repubblica, questa mattina. “Il pensiero rivolto ai giovani, al nostro Mezzogiorno, alla lotta alla mafia e a quegli eroi che l’hanno combattuta, il richiamo al concetto importantissimo di democrazia che “non è una conquista definitiva” e, dunque, va difesa sempre e, ancora, l’appello all’Unità per ridare al Paese un “orizzonte di speranza”, al dovere di garantire il diritto al futuro alle nuove generazioni e una qualità della vita migliore a chi è affetto da disabilità; il fatto che abbia sottolineato che sarà un arbitro imparziale e chiesto esplicitamente ai “giocatori” di aiutarlo con la loro correttezza…Sono alcuni dei passaggi più significativi di un discorso che lascia ben sperare che quello che si apre oggi sarà un settennato di altissimo spessore umano, sociale e comunitario”, continua il deputato di Area Popolare-Ncd.
Compiaciuto per l’elezione e vicino per formazione (solo un po’ più tendente a destra) al nuovo inquilino del Colle, il presidente dell’Udc Gianpiero D’Alia, nelle cui vene scorre sangue scudocrociato come in quelle dell’ospite del Quirinale: “una comunità libera, sicura e solidale”, scrive sul suo wall, riprendendo un concetto esposto durante il discorso d’insediamento di stamane. “L’Italia del presidente Mattarella è il Paese che tutti abbiamo nel cuore”, commenta postando in bacheca il monologo integrale del successore di Napolitano.
Pur avendo espresso voto differente rispetto ai due parlamentari precedentemente nominati, anche il “cittadino a 5 Stelle” Francesco D’Uva, affida ai social un messaggio riguardante il neoeletto. Il deputato pentastellato, un’ora circa prima dell’ingresso a Montecitorio dell’”uomo del giorno”, confessa: “Non nascondo di essere incuriosito, speranzoso e, devo dirlo, emozionato. Un po’ temo possa essere un gran bel discorso non seguito però dai fatti, come fu con la Presidente della Camera Boldrini… ma comunque non fasciamoci la testa prima che si rompa… Aspetterò i fatti per giudicare il suo operato, nella speranza che si comporti in maniera opposta al suo predecessore… Le occasioni non mancheranno tra delega fiscale con salva-condotto per #Berlusconi, i numerosi decreti omnibus porcata, l’Italicum e le riforme costituzionali”. Il parlamentare messinese continua: “fa sorridere che qualcuno sia convinto che per l’elezione del nuovo Presidente della Repubblica il MoVimento 5 Stelle non abbia giocato un ruolo importante e che abbia invece preferito auto-escludersi dai giochi. Certo i media aiutano a far percepire questo quindi è doveroso da parte nostra ricapitolare come sono davvero andate le cose:
– Il M5S lancia un appello al presidente del Consiglio, Matteo #Renzi, per avere una rosa di nomi da sottoporre alla rete, secondo lo spirito democratico che ci caratterizza da sempre. Lui che fa? Ci ignora perché deve trovare l’accordo tra le minoranze del #PD e Berlusconi quindi cerca di escludere dal sistema altre variabili.
– Il M5S, allora, che vuole partecipare alla scelta del Presidente, dopo la non-risposta, scrive a tutti i parlamentari del PD domandando loro quanto già chiesto al loro capo. Rispondono in quattro e dicono: Prodi.
– Il M5S, coerentemente,accoglie la risposta “Prodi” e inserisce questo nome nella griglia delle Quirinarie. Dopo un’assemblea aperta, trasmessa in streaming, allora si discute e si propongono tutti i nomi per il Quirinale. Nel frattempo, il presidente del Consiglio e i suoi continuano a non commentare le nostre scelte e qualcuno va addirittura a dire in tv che non vogliamo confrontarci…
– Il M5S, allora, al termine delle votazioni online, segue l’indicazione della rete. Primo Imposimato. Se rinuncia il secondo in lista è Prodi. A questo punto Renzi, temendo un’asse M5S – minoranze PD per Prodi (È QUI IL RUOLO DECISIVO GIOCATO DAL M5S), annuncia all’assemblea del suo partito il nome del candidato e lo fa subito, prima della prima votazione. Non fa il nome di Amato, non fa il nome della Finocchiaro. Fa il nome di una persona che si è distinta in passato per sobrietà e senso delle istituzioni. Fa un nome migliore da ogni punto di vista a quello di Prodi, reo di averci trascinato nell’#euro. Fa il nome di Mattarella.
#BuonLavoro Presidente, aspetterò il discorso, aspetterò i fatti”.
Queste le reazioni dei rappresentanti della città dello Stretto che siedono tra gli scranni di Montecitorio, gli stessi che, durante questo mandato, hanno eccezionalmente visto e vissuto in prima persona l’elezione di ben due presidenti della Repubblica, considerando la “breve” parentesi che ha visto il prolasso del settennato di Giorgio Napolitano.
Ma tra i “grandi elettori”, un altro messinese, seppur non deputato della Repubblica, ha espresso il proprio consenso: si tratta del presidente dell’Ars, onorevole Giovanni Ardizzone. Anche l’ex assessore alla cultura ha affidato ai social network le proprie considerazioni su queste emozionanti e importanti ore: “Con il mio voto il Parlamento Siciliano si riconosce in #Mattarella”, ha scritto. Adesso non resta che aspettare il vero e proprio inizio di questo mandato e sbirciare, di quando in quando, i profili dei nostri parlamentari, sempre più social.