Mentre Fausto Raciti è concentrato sull’elezione del presidente della Repubblica, il Pd messinese continua a deflagrare al suo interno. Al punto da spingere Giuseppe Siracusano e Armando Hyerace, componenti del coordinamento cittadino in quota all’area Cuperlo, a invocarne l’intervento.
“L’iniziativa di AreaDem ha determinato, com’era prevedibile, la spaccatura del gruppo consiliare e riacceso le divisioni nel partito cittadino”, affermano i due. “Evocare la sfiducia ad Accorinti, peraltro in un futuro indeterminato, a prescindere dalle esigenze della città – proseguono – è un’incomprensibile fuga in avanti. Avere assunto una simile posizione, eludendo qualunque confronto interno, è un siluro alla gestione unitaria del partito. Con tutta evidenza si vuole impedire il rinnovamento e la realizzazione, largamente condivisa, di una nuova organizzazione e di un profilo politico e programmatico chiaro, in grado di suscitare l’attenzione e la partecipazione delle energie migliori della città”.
Emerge in tutta la sua evidenza come Santi Daniele Zuccarello, Donatella Sindoni e Marcello Cannistraci, fuoriusciti dal Pd messinese, ma non da quello nazionale, per fondare Ribaltiamo Messina, non siano gli unici a disapprovare una certa condotta. Peraltro abbondantemente stigmatizzata, da tempo, da renziani e civatiani: “Chi, come noi – rilevano Siracusano e Hyerace – si è speso, con generosità e serietà per risollevare le sorti del partito in città, dopo le note drammatiche vicende, considera inaccettabile questo modo di procedere. Nell’ambito del coordinamento cittadino abbiamo sostenuto con passione l’opportunità di avviare un confronto aperto con la città in grado di delineare un nuovo progetto politico. A questo punto è necessario che ognuno si assuma le proprie responsabilità e dica con chiarezza se vuole perseguire le logiche del passato o sostenere un progetto serio di rinnovamento politico ed organizzativo del Pd. Per questo – concludono – riteniamo indispensabile un confronto chiarificatore alla presenza della segreteria regionale per verificare se vi sono ancora i presupposti per una gestione unitaria che determini, attraverso il cambiamento, il rilancio del partito”.
Da ricordare che l’ultimo intervento di Raciti ha Messina è stato capace di generare solo un obbrobrio finalizzato a preservare i precedenti equilibri.