Si è arricchita di un luccicante oro la collezione di podi consecutivi (12) dello schermitore peloritano Letterio Cutugno. Il maestro del Club Scherma Messina è salito sul gradino più alto del podio al palazzetto dello sport di Zevio, in provincia di Verona, nella gara di fioretto (categoria 1) della terza prova del Circuito Nazionale Master. La manifestazione è stata molto partecipata con oltre 600 iscritti, che si sono dati battaglia nelle due giornate di competizioni. La prima è stata dedicata alla spada ed in questa specialità Cutugno ha dimostrato subito di essere in forma, conquistando, nel girone di qualificazione, ben 6 vittorie. Saltato poi di diritto il turno d’apertura degli scontri ad eliminazione, ha avuto vita facile, nel successivo duello, contro l’emiliano Daniele Gotti (15-2). E’ stato superato, invece, di misura (6-5), ad un passo dall’accesso alla finale, da Roberto Simeone (Lame Trevigiane), al termine di un incontro equilibrato e tatticamente appassionante.
Nonostante le tante energie profuse, Cutugno si è presentato, a poche ore di distanza, con disarmante entusiasmo in pedana per misurarsi nel fioretto. Nel confronto d’esordio, è stato battuto, ancora per una stoccata (5-4), da Simone Macchi (Scherma Navacchio), uno dei nomi più importanti, in passato, della Nazionale italiana giovanile. L’avvio in salita non ha turbato, però, la concentrazione del portacolori dello Stretto, che si è prontamente riscattato regolando nell’ordine: il bellunese Alberto Grandini 5-0, Davy Mariotto (Lame Trevigiane) 5-1, il friulano Iuri Bottos con il punteggio di 5-0, Cesare Gangi (Piccolo Teatro Milano) per 5-1 ed il torinese Roberto Castelli, sempre per 5-1. Percorso netto nelle dirette, dove ha eliminato, tra gli altri, anche l’ostico Roberto Pulega del Piccolo Teatro Milano (10-7). Sul 6-6, Cutugno ha incassato un brutto colpo al volto, ma, dopo una sospensione di dieci minuti, ha trovato forza e lucidità per assicurarsi il successo sul lombardo con uno strepitoso parziale di 4-1. Nell’ultimo atto, è andata in scena la rivincita con Macchi, che questa volta si è dovuto arrendere per 9-8. “E’ un oro speciale – dichiara Cutugno – non era facile, infatti, riuscire ad imporsi dopo lo forzo fisico della spada ed il poco tempo avuto per recuperare. Nel primo incontro con Macchi ho badato, soprattutto, a studiare la sua scherma e ritrovare brillantezza. Quando ci siamo rincontrati sapevo come controbattere ed ho avuto il coraggio di attaccarlo quando mancavano solo 2 secondi dal termine”.