Piano di riequilibrio, “gestione inadeguata” secondo associazioni LabDem ed E’ Possibile

Piero David

“La proposta di delibera avanzata dalla Giunta Accorinti per rispondere alle osservazioni della Commissione interministeriale sul piano di riequilibrio desta diverse perplessità in quanto nella stessa sono affrontate marginalmente solo alcune delle contestazioni mosse, mentre le principali sono totalmente ignorate”. Lo sostengono LabDem  Messina ed E’ Possibile, tramite Francesco Barbalace e Piero David (nella foto), rispettivamente.

Secondo gli esponenti del Pd, nel documento mancherebbe il bilancio consolidato. Denotano, ancora, “la mancata presentazione in Consiglio Comunale, per il loro riconoscimento, dei debiti fuori bilancio nelle forme e nei termini di legge e mancanza di indicazione dei criteri con cui gli stessi sono stati identificati e quantificati; la mancata acquisizione, da parte della Giunta, delle transazioni con i creditori in merito alla rateizzazione di quanto agli stessi dovuto; il mancato chiarimento in Consiglio Comunale sulla sostenibilità dei servizi pubblici in relazione al taglio delle spese previste nel piano previsionale di rientro decennale dal debito; la mancata certificazione dei residui e delle previsioni di entrata”.

“O la Giunta ha ignorato le osservazioni ministeriali, esponendo così il piano a una facilmente prevedibile bocciatura di cui la stessa dovrà perciò assumersi ogni responsabilità – affermano – oppure le risposte che mancano nella proposta deliberazione sono contenute in altri documenti. Ma allora non si comprende perché le stesse non siano state rese pubbliche. In ogni caso sarebbe opportuno che l’Amministrazione Accorinti, come ormai andiamo richiedendo da tempo, faccia chiarezza in merito. Le associazioni LabDem Messina ed E’ possibile, per parte loro, non possono che rilevare come siano fondati i dubbi già in passato manifestati in merito all’adeguatezza, anche sotto il profilo tecnico giuridico, della gestione del piano di riequilibrio”.

“In una precedente nota – concludono – avevamo auspicato da parte dell’Amministrazione comunale una ‘operazione verità’ che potesse fare piena chiarezza sulla situazione economica, ma alla luce delle ultime vicende siamo sempre più dubbiosi che ciò sia possibile, se non attraverso un intervento chiarificatore dei servizi ispettivi del ministero delle Finanze e dell’Economia. Non è il finale che avremmo auspicato, ma al momento appare l’unica strada possibile se si vuole avviare una ragionevole e definitiva soluzione della questione e porre le basi per una concreta ripresa economico sociale della città di Messina”.

 

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