Marco Cane è sicuramente paragonabile ad un nuovo acquisto per questa squadra. Ai margini del progetto per gran parte del campionato, dal secondo tempo ottimamente disputato contro il Benevento non ha più lasciato quella corsia destra che adesso, a suon di prestazioni, sente saldamente sua. In conferenza stampa il giovane esterno nativo di Imperia sembra rigenerato dalla vittoria nel derby e ai microfoni è uno show: “E’ dura metabolizzare una cosa del genere, tutta la gioia che si ha vincendo così. Ma non voliamo sulle ali dell’entusiasmo, non perdiamo di vista l’obiettivo e bisognar far si che questa partita non sia solo un episodio. Il selfie? Si, l’ho scattato anche io, ma non per l’attenzione mediatica, solo per ricordarmi di questa curva. Vederla così è sempre un piacere”. Uno dei crucci di mister Grassadonia, relativamente a Marco Cane, è sempre stata la fase difensiva; contro la Reggina, non solo tanta spinta e propulsione in avanti, ma anche grosso sostegno alla retroguardia giallorossa; avrà a questo punto, il giocatore, capito la lezione? “Il merito è del mister ma anche dei compagni che aiutano a coprire i difetti degli altri giocatori. Magari in fase offensiva ho qualcosa in più, ma un giocatore per definirsi tale deve sempre migliorare i propri difetti. Volevo fare una prestazione completa e mi sto impegnando ogni giorno affinchè quei “però” sulle mia prestazioni non ci siano più”.
Eppure, come già detto, Marco Cane faticava a trovare spazio fra i titolari nella prima parte del campionato. Da autentico oggetto misterioso ad arma in più dei giallorossi, l’esterno però non trova alibi e mantiene alta la guardia: “Non vorrei essere ripetitivo ma come ho già detto in altre occasioni quando si inizia un campionato non si è mai da soli. Siamo in venticinque e per forza di cose chi è portato a fare delle scelte, cioè il mister, ha le sue motivazioni. Un giocatore deve sempre cercare di dare il meglio e riuscire a far cambiare idea al mister se le cose non vanno o farsi confermare. Come mi sentivo in quel periodo? Mi distruggevo il cervello a pensare dove potevo migliorare. La buona volontà ed il lavoro, saranno pure frasi fatte, ma vengono sempre premiati. Adesso accantonare il passato, prenderne coscienza perchè sono sempre esperienze e continuare a fare bene nel presente per il futuro”. Sulla sua esaltante condizione atletica Cane ha un’unica spiegazione: “Dipende tutto dalla testa. Se sei sereno, hai la fiducia dei compagni e del mister, se ti riesce quello che provi, la condizione esce sempre”.
All’andata la storica vittoria oltremare fece senza dubbio più male che bene per il proseguo del campionato; la speranza è che adesso le cose possano andare nel verso diametralmente opposto: “Dagli errori si impara, facciamone di nuovi ma non quelli commessi in passato. Dobbiamo dare un senso a questa vittoria”.