“Non c’è tempo da perdere, tutte le associazioni firmino l’atto di diffida per l’Assessorato regionale alle Attività produttive, allo scopo di dare esecuzione alla sentenza del Tar di Catania che ha ordinato l’insediamento del Consiglio della Camera di Commercio”. Lo afferma Carmelo Picciotto, presidente della Confcommercio Messina, dopo la riunione del tavolo “Uniti per Messina”, tenutasi ieri.
“A questo punto – ha aggiunto Picciotto – non ci sono più scuse, se tutti vogliamo evitare che la Camera di Commercio venga scippata alla nostra città c’è da mettere la firma in calce alla diffida, che assume anche un valore di indirizzo politico per chi ci rappresenta a livello Regionale. Tuttavia, stento a comprendere il motivo per il quale Ivo Blandina continui a dire che l’Ente camerale non è sostenibile economicamente. Piuttosto, il vicepresidente regionale di Confindustria faccia delle proposte affinché la Camera di Commercio possa sostenersi da sola mantenendo la propria autonomia di gestione. Questo disfattismo non giova certamente alla nostra causa”.
Carmelo Picciotto rivolge, quindi, un nuovo appello alla politica messinese affinché inizi il pressing nei confronti dell’Assessorato regionale alle Attività produttive, allo scopo di indurlo ad insediare con estrema sollecitudine il Consiglio camerale e non venga vanificato il lavoro del tavolo tecnico della scorsa settimana, tenutosi a Palazzo Zanca.
“Impensabile che un commissario straordinario, possa decidere in piena autonomia le sorti dell’Ente. Il dott. Francesco De Francesco sarà diffidato per le vie ufficiali a compiere qualsiasi atto che travalichi il suo ruolo istituzionale. Abbiamo già interessato della questione il nostro ufficio legale per intraprendere ogni azione giudiziaria nei confronti di De Francesco qualora dovesse intraprendere qualsiasi iniziativa che vada oltre quello che è previsto per legge, benché recentemente le sue funzioni siano state ampliate dall’Assessorato per procedere all’accorpamento. De Francesco sappia che c’è una sentenza del Tar che delega tale decisione al Consiglio camerale”.