No assessore donna? No Giunta. Potrebbe essere questo lo slogan dei Verdi di Messina, che chiedono le dimissioni dell’assessora alle Pari opportunità, Patrizia Panarello, “per non aver fatto rispettare alla sua stessa Giunta la legge 23 novembre del 2012, numero 215, che reca disposizioni volte a promuovere il riequilibrio delle rappresentanze di genere nei consigli e nelle giunte degli enti locali e regionali e le normative europee, oltre a non seguire quanto detto dalla Consigliera di Parità della Provincia, dato che il nuovo incarico assessoriale è stato dato al signor Sebastiano Pino“.
I coordinatori dei Verdi, Raffaele Scirocco (cittadino) e Raffaella Spadaro (provinciale), con riferimento all’odierna conferenza stampa di palazzo Zanca, pretendono le scuse alla cittadinanza da parte di Renato Accorinti, “per le sue esternazioni misogine”, e della stessa Panarello (nella foto), “per non aver preso le distanze”. “Riteniamo – affermano – che un politico non possa dire che nella nostra città non ci siano donne che abbiano una determinata competenza e non possa utilizzare eufemismi discriminatori verso le prostitute dato che demagogicamente ha paragonato in modo dispregiativo una presunta stampa ad una lavoratrice del sesso, incentivando il pregiudizio e lo stigma verso codeste donne”.
Fermo restando, a questo punto, che non si capisce se l’offesa sia stata arrecata alle prostitute, nell’accostarle ai giornalisti, il partito ambientalista rimarca una volta di più la propria presa di distanza dall’esecutivo di palazzo Zanca: “Noi Verdi – concludono – per l’ennesima volta screditiamo questa Giunta per aver fatto fallire il cambiamento ideologico, politico e morale che si diceva di volere durante la campagna elettorale, ricordando al nostro sindaco che una politica che non tiene conto della parità di genere è altamente non laica, non civile e antidemocratica”.