“A Messina. sui servizi sociali, non possiamo ulteriormente accettare che delle pseudo cooperative escludano lavoratori dal servizio solo sulla base delle ‘preferenze di genere’ avanzando improbabili ragioni di ‘pudore’”. A intervenire è il coordinatore di Democrazia Disabile, Mario Midolo (nella foto).
“I molteplici attacchi, sia a livello locale che nazionale, a cui in questo momento è esposto il mondo della disabilità per ragioni di bilancio (e non solo per quello) rafforzano la nostra idea che è necessaria una voce forte e unica che si alzi dal mondo della disabilità. Non vogliamo – ha ricordato il coordinatore del Mdd – che qualcuno pensi a noi come soggetti passivi e protestiamo contro questo modo di agire che intende strumentalizzare il disagio per creare servizi che in realtà servono solo a coloro che li gestiscono. Non possiamo ulteriormente accettare che delle pseudo cooperative, contravvenendo a qualsiasi dettato costituzionale, escludano lavoratori dal servizio solo sulla base di improbabili ragioni di ‘pudore'”.
Questo è quello che sta avvenendo a Messina, secondo quanto denuncia il leader del movimento: “Il disabile in quanto tale se ha realmente bisogno di assistenza non fa distinzione fra uomo o donna purché qualcuno lo aiuti realmente. Per il Movimento Democrazia Disabile questa distinzione legata al sesso di chi offre il servizio di assistenza è assolutamente incostituzionale e come tale deve essere rigettata e osteggiata. D’altra parte, una ammnistrazione come quella del sindaco Accorinti, dell’assessore competente Mantineo, che hanno sempre sbandierato la propria adesione alla più assoluta legalità, non possono e non devono assolutamente permettere che qualcuno, sebbene vincitore di gara d’appalto, si possa arrogare il diritto di decidere se applicare le leggi vigenti e la stessa Costituzione Italiana a suo piacimento o convenienza”.
L’intervento dà a Midolo l’occasione di rivendicare la propria leadership all’interno di Democrazia Disabile: “Mdd è una mia creazione ideale di cui su internet esistono le prove temporali attraverso un blog rintracciabile al seguente indirizzo web http://democraziadisabile.blogspot.it/ dove già nel marzo 2014 lo scrivente rendeva pubbliche le proprie posizioni in merito alla presenza dei disabili nel mondo della politica. Successivamente il sottoscritto mise altre persone al corrente della propria creazione ricevendone una condivisione di massima che con il tempo assunse le connotazioni di una associazione di tipo volontaristico”.
“Registro attualmente – prosegue, riferendosi a Roberto Cerreti e Dino Smedile, di Liberi Insieme – il tentativo, vista la considerazione di cui gode il movimento nell’opinione pubblica sia reale che virtuale, di esproprio da parte di persone che nulla hanno a che vedere perché non erano neppure associati in quanto non esisteva, e non esiste, un tesseramento che ne comprovi l’appartenenza perché il sottoscritto è sempre stato contrario a chiedere dei soldi a chi come i disabili ha spesso ristrettezze finanziarie. In ultimo gradiremmo sapere a che titolo certe persone hanno diffidato il sottoscritto a pubblicare alcunché sotto il nome del Mdd quando non sono a conoscenza né del programma. né dei fini che il suddetto movimento si prefigge. La regia occulta che si nasconde dietro un’operazione di inibizione dell’azione del sottoscritto la dice lunga sulla reale possibilità dei disabili di far sentire la loro voce politica senza che qualcuno provi a incanalare verso altri fini le loro istanze”.