Il capo della segreteria nazionale del Partito animalista europeo (Pae), Enrico Rizzi, interviene sulla vicenda del rifugio di don Blasco e, attraverso il proprio ufficio legale, ha provveduto a diffidare formalmente in queste ore il sindaco Renato Accorinti, invitandolo a revocare nel più breve tempo possibile l’ordinanza sindacale numero 282 con la quale il primo cittadino dispone l’allontanamento dalla struttura di via don Blasco di tutti gli animali ospiti accuditi dai volontari.
L’ordinanza, che sottotace possibili valide soluzioni e non esclude allo stesso tempo la strada a possibili remissioni sul territorio o deportazioni all’interno di canili lontani dal territorio cittadino, ha spinto il capo del Pae ad informare il ministero della Salute, il prefetto di Messina ed il comandante della Polizia municipale.
“Ho incontrato personalmente il sindaco di Messina lo scorso ottobre a palazzo Zanca – ricorda Rizzi – incontro nel corso del quale ho chiesto, a lui e alla sua amministrazione, un impegno chiaro, tangibile e dalla tempistica certa. A distanza di tre mesi però posso affermare che tutte le promesse fatte in quella sede si sono spente al termine del nostro incontro.
Avevo chiesto ad esempio – prosegue il capo del Pae – tanto per citare una, di far arrivare una autobotte in una zona della città dove una cittadina, a proprie spese, accudisce una colonia felina di circa 50 gatti, e di far intervenire qualcuno, almeno una volta la settimana, per il ritiro dei rifiuti. Bene, la cittadina in questione, sta ancora aspettando. Ciò è una conferma di quanto la sua politica sia fatta semplicemente di proclami e nient’altro”.
Duro il giudizio del leader del Pae anche sulla figura politica di Accorinti: “Apparentemente dà l’impressione di una persona diversa e lonatana dalla classe politica che attulmente ci rappresenta, ma i suoi atti amministrativi lo rendono persino peggiore degli altri – affonda Rizzi – visto che predica bene ma razzola molto male. Spero vivamente che ritiri l’ordinanza emanata un anno fa e trovi una giusta soluzione per tutelare gli animali, così come impone la legge: se solo un cane o un solo gatto morirà in strada – ammonisce – sarà chiamato a risponderne nelle sedi opportune”.