“Non è questione di stati generali, non ci vogliono tre mesi, non ci vogliono né esperti, né professionisti del settore, per programmare ed avere servizi sociali idonei per una città come Messina. Ci vuole solo ‘amore’ e cuore verso i minori, verso gli anziani, i disabili, i cittadini più emarginati e più bisognosi. Se manca questo, manca tutto”. Salvatore Vernaci interviene così, a nome di Cittadinanzattiva, coordinamento provinciale dei procuratori dei cittadini, circa la convocazione degli stati generali dei servizi sociali.
“Vuol dire ai cittadini – scrive, rivolgendosi all’assessore Nino Mantineo – perché non ha voluto e non vuole introdurre il voucher sociale, che consente agli utenti di scegliersi la cooperativa più idonea e più efficiente, alle loro esigenze?. Perché deve essere il Comune ad imporre, nei capitolati di appalto, la quantità e la qualità degli operatori, quando ci sono degli standard legali da rispettare? Vuol dire agli anziani di Casa Serena perché devono abbandonare la casa di riposo comunale? Lei ripete: perché non è a norma. Mi sa dire se a Messina tutte le scuole e gli edifici pubblici sono a norma?”.
“Casa Serena – conclude Vernaci – è ab origine non a norma, ma si può rendere a norma senza ‘cacciare’ gli ospiti. Che se ne fa della mediazione culturale, propugnata e progettata dal Comune nella 328, un emarginato, uno senza fissa dimora, uno sfrattato, un poveraccio che ha bisogno di un pezzo di pane o di un letto che lo ripari dalle intemperie? Non ci siamo, caro assessore, quanto illustrato, programmato e sbandierato ieri, per i cittadini, è pura e semplice demagogia”.