Lei disse sì è una storia d’amore normalissima, che però non è normale in un Paese come il nostro che non riconosce il diritto delle coppie omosessuali di sposarsi. Argomento sempre molto dibattuto da una politica che non riesce a scrollarsi di dosso nemmeno per un momento l’ombra del Vaticano, che non riesce nemmeno per un momento a fingersi laica, pluralista e democratica.
Un paese ancorato ad un’idea medievale di società, un paese dove fioccano esperienze come quella delle sentinelle (ridicolizzata in un secondo) o come quella del convegno “difendere la famiglia per difendere la società”, tenutosi a Milano ed interrotto da una semplice domanda la cui unica risposta è stata la violenza.
Un paese che però non è tutto il paese, forse non è nemmeno la maggioranza, ma solo la parte più becera e bigotta che fa più rumore e per questo si nota di più. Ma c’è anche un’altra Italia che invece lotta perché tutti abbiano gli stessi diritti, e possano amare e condividere la propria vita con chi gli pare, senza nulla togliere a nessun altro, un’Italia di cui facciamo orgogliosamente parte.
Di tutto questo parleremo domenica 25 gennaio alla Multisala Iris dove avremo la possibilità di vedere il documentario, e di conoscere le due protagoniste, Lorenza Soldani ed Ingrid Lamminpää e la regista Maria Pecchioli; tra gli altri avremo come ospiti il presidente dell’arcigay Messina, Rosario Duca, e l’assessore alle pari opportunità Patrizia Panarello. Modererà il nostro direttore, Palmira Mancuso.
All’evento, organizzato in collaborazione con il Sicilia Queer Fest di Palermo, partecipano diverse realtà cittadine che promuovono sul territorio la conoscenza e l’aggregazione, per contrastare ogni forma di omotransfobia, dal Circolo Makwan Arcigay al Centro Multiculturale Officina, che con l’organizzazione Omd, è diventato un riferimento importante per la comunità gay dello Stretto.