Un’altra donna in Giunta comunale. A richiederla espressamente a Renato Accorinti, in una lettera a lui rivolta, l’assessore Patrizia Panarello, al momento unica rappresentante del gentil sesso nell’esecutivo messinese. Un intervento che, stando alle voci circolate negli ultimi tempi, potrebbe rivelarsi uno spot a favore della capogruppo di Cambiamo Messina dal Basso, Lucy Fenech. Se sia tardivo o meno, i messinesi contano di scoprirlo a breve. La candidatura di Sebastiano Pino sembra al momento quella più autorevole, sebbene si sia fatto anche il nome dell’avvocato Fabio Repici e di altre importanti personalità.
“Dopo quasi due anni di lavoro assieme a te, Renato, ed alla splendida squadra di assessori che ti sei scelto, – scrive l’assessore alle Pari opportunità – vorrei innanzitutto rinnovarti la mia stima e il mio entusiasmo a portare avanti un progetto politico così ambizioso e nobile come quello che hai tracciato. Riconosco che le difficoltà non sono poche e che essere ai vertici di un Comune così disastrato dal punto di vista economico-finanziario può sembrare un’impresa a volte disperata. Devo riconoscerti grandi meriti e grandi doti umane e ti ringrazio per il modo in cui svolgi il tuo compito da Sindaco: con enormi sacrifici e con grande generosità ti spendi ogni giorno, pagando a volte a caro prezzo la tua non appartenenza ai partiti politici tradizionali. Ammiro la tua correttezza, la tua libertà di azione e la tua serenità e sono sicura che al di là dei risultati più o meno popolari che raggiungeremo durante questa legislatura, comunque questa nostra esperienza rimarrà per molti un esempio di buona politica”.
Finiti i complimenti, di solito preambolo ai “ma” e ai “tuttavia”, arrivano le dolenti note: “Per ciò che mi riguarda posso dirti che il mio ruolo non è affatto semplice, oltre all’assessorato sono docente all’Università e mamma di due splendidi bambini con età diverse e dunque con esigenze diverse e, così come tante altre donne lavoratrici, devo dividermi come meglio posso per essere sempre presente ovunque e svolgere al meglio ognuno dei ruoli che ricopro. Su questo punto ho trovato ingiuste e umilianti le critiche di assenteismo che mi sono state rivolte in occasione delle ‘pagelle’ piuttosto sommarie che ogni assessore ha ricevuto nel corso di questa legislatura. Devo dire che mai finora – continua – ho anteposto la mia vita privata agli impegni ufficiali e questo ha comportato peraltro gravi disagi che pago oggi nonostante l’indifferenza e la superficialità generale. Non a te però si può imputare di essere mai stato insensibile o di non riconoscere il lavoro spesso silenzioso da me svolto, al contrario sei uno dei pochi uomini che, al di là delle proclamazioni ufficiali, crede che una donna che lavora abbia anche tutto il diritto a essere madre e di godersi questo dono enorme che sono i figli, gestendosi il proprio tempo e i diversi incarichi nel migliore dei modi possibili, senza per questo essere considerata meno capace degli uomini”.
“Devo confessarti – e qui arriva l’invito esplicito a rafforzare il contingente rosa – che essere l’unica donna in Giunta non mi ha mai fatto sentire a disagio, anzi il clima di lavoro e la sintonia sono uno degli elementi di forza della nostra giunta. In particolare, tu sei sempre attento alle mie e alle nostre singole esigenze, mostrando una pazienza infinita nella gestione quotidiana delle problematiche da affrontare. Oltre a rinnovarti la mia amicizia ti scrivo per comunicarti, in quanto assessore alle pari opportunità, la necessità di individuare in prima battuta una donna quale nuovo assessore per evitare che la predominanza di un sesso in giunta possa in qualche modo determinare situazioni di svantaggio per l’altro sesso. In secondo luogo – conclude Panarello – sarebbe paradossale se proprio la nostra giunta fosse accusata di non ritenere le donne all’altezza di ricoprire ruoli politici, ovvero come se una donna potesse essere considerata mezzo assessore uomo. Su questa necessità politica di rispettare il principio delle pari opportunità sono sicura che anche tu concordi e che farai di tutto per tutelarlo”.