Sebastiano Pino, Lucy Fenech, Luciano Marabello, Ugo Mattei. Potrebbe essere uno di loro l’assessore “mancante” della Giunta comunale di Messina, uno dei quattro assi calati sul tavolo da poker per ricoprire il posto lasciato vacante prima da Filippo Cucinotta e poi da Elio Conti Nibali.
Fonti accreditate lasciano trapelare che, vista l’aria di smobilitazione che tira attorno a Renato Accorinti, al momento non ci sia esattamente la corsa alla cadrega nell’esecutivo. Nei giorni scorsi era emersa la volontà di pescare ancora una volta fuori città, un po’ come accaduto per i vari Alessio Ciacci e Giovanni Foti. Si è parlato di una rosa di altri quattro nomi. Il più accreditato pare sia quello di Ugo Mattei, uno dei maggiori teorici italiani dei beni comuni, già a Messina quando è stato lanciato l’apposito laboratorio. Giurista, ha una cattedra a San Francisco e una all’università di Torino, città dove è nato 53 anni fa. La stessa della Gtt di Foti.
Sul fatto che possa accettare prevale al momento lo scetticismo, anche perché, dato l’impegno a tempo pieno che giustamente Accorinti pretende, potrebbero venire a galla non pochi problemi logistici.
Sicuramente, rispetto alla vicenda Conti Nibali, sembra sia cambiato il metodo. Cambiamo Messina dal Basso non solo ha dettato i criteri, come preannunciato in conferenza stampa lo scorso 9 gennaio, ma avrebbe avanzato pure dei nomi. Il più gettonato, secondo molti, sarebbe quello del comandante Sebastiano Pino, presidente del Sasmant, sindacato autonomo dello stato maggiore delle navi traghetto. Lo stesso sindaco avrebbe verificato in prima persona la sua disponibilità, pensando soprattutto a trasporti e mobilità nello Stretto.
Da non trascurare l’architetto Luciano Marabello, già esperto dal sindaco, a sua volta impegnato sul fronte dei beni comuni. A godere del consenso del movimento pare sia Alfredo Crupi, già assessore nella Giunta di Francantonio Genovese. La sua presenza nella conferenza stampa del 9 gennaio è un indizio ma, se si reputano scomodi i trascorsi destrorsi di Conti Nibali, nemmeno questo precedente, alla luce delle recenti vicende giudiziarie del deputato del Pd e della tendenza a demonizzare sistematicamente “quelli che c’erano prima”, potrebbe fare curriculum.
Se invece prevalesse la volontà di incrementare la presenza femminile, il nome buono sarebbe quello della capogruppo di Cmdb in Consiglio comunale, Lucy Fenech. Unica controindicazione, il suo ingresso nell’Amministrazione attiva comporterebbe l’approdo, nell’assemblea cittadina, di Maurizio Rella, critico nei confronti di Accorinti sin dai tempi della scissione di Luigi Sturniolo e Nina Lo Presti.
Qualunque dovesse essere il nome pescato dal cilindro, ogni giorno potrebbe essere quello buono per la sua proclamazione. Anche questo. (@FabioBonasera)