Cursus honorum tutt’altro che scarno quello delle ditte che hanno presentato offerta al bando di gara ai fini del conferimento dell’ incarico di consulenza specialistica per la redazione del nuovo Piano regolatore generale di Messina. Alla fine, tra i nove plichi di proposte pervenuti alla commissione di gara, quello dell’architetto Carlo Gasparrini ha ottenuto il punteggio maggiore. Ecco dunque sciolto il mistero attorno al nome del nuovo superconsulente della giunta Accorinti: professore tra i professori; napoletano doc, classe 1955, è docente di Urbanistica alla facoltà di Architettura dell’Università Federico II. Il professore, che fa parte del direttivo dell’Istituto Nazionale di Urbanistica, ha già collaborato alla redazione dei piani di Roma e del Parco del Vesuvio ed è stato membro della Commissione scientifica urbanistica finalizzata alla ricostruzione de L’Aquila all’indomani del terremoto del 2009.
La gara, alla quale hanno preso parte l’architetto Giuseppe Gangemi, l’ architetto Sergio Dinale, studio D/Rh: Dinale-Rigonat Hugues Architetti associati; l’ architetto Stefano Stanghellini, studio Tem, Telos Srl; l’architetto Paolo Malara; il costituendo raggruppamento Karrer-Moraci-Pasanisi, società Asset Roma; l’architetto Federico Oliva; l’ingegner Maurizio Erbicella; oltre, ovviamente, a Gasparrini (a sinistra, nella foto col fratello Giuseppe), è stata seguita da una commissione presieduta dall’ingegnere Antonio Amato, responsabile dell’area tecnica del Comune e martedì ha firmato il verbale di aggiudicazione provvisoria.
“Adesso si stipulerà il contratto e si inizierà a lavorare al piano”, commenta l’assessore all’Urbanistica, Sergio De Cola, raggiunto telefonicamente, che si dice piacevolmente colpito dal ritorno che il bando ha avuto. “Si sono presentati nomi di grande importanza, eccellenze, professionisti di indubbia levatura”. Chiunque si fosse aggiudicato la gara sarebbe stato comunque una garanzia, secondo l’amministratore. L’esecutivo di palazzo Zanca ha previsto un budget di poco inferiore ai 100.000 euro per questo incarico.
“Sono molto contento perché si erano presentate tra le più grandi esperienze che abbiamo in Italia. Come ho più volte detto sarà forse per la difficile situazione del mercato del lavoro nel nostro Paese, o sarà perché il brand Accorinti tira”, continua il membro della Giunta a cui, nei giorni precedenti, chi scrive aveva chiesto aggiornamenti sullo stato dell’arte della gara. E se fino a lunedì De Cola non anticipava nulla. Oggi ci conferma che solo allo scioglimento della riserva da parte della commissione ha avuto contezza dell’esito del bando.
Comunque sia, brand – che tira – o non brand, è vero che la partecipazione ha visto professionalità del Belpaese di eterogenea provenienza geografica e dal noto background. Non è ancora stata prevista alcuna presentazione ufficiale del neo consulente, il cui lavoro dovrà andrà nella direzione che, secondo De Cola, dovrà essere retta dal principio fondamentale del consumo zero. (@eleonoraurzi)