Gli stadi Giovanni Celeste e San Filippo in servizio come le cameriere: a ore. A denunciarne l’uso “a tempo”, anziché in comodato, da parte delle società sportive, in particolare l’Acr Messina, è Piero Adamo, presidente della competente commissione consiliare di palazzo Zanca. Oggi in commissione è emersa “una forte divergenza fra le politiche attuate dal dipartimento Sport e le posizioni assunte dal dipartimento Ragioneria del Comune” di Messina. A metterla in evidenza, l’audizione del dirigente del dipartimento Sport, Salvatore De Francesco. A margine, la commissione contesta l’ennesima assenza di Renato Accorinti, titolare della delega, il quale “ancora una volta invitato a partecipare ai lavori non ha preso parte alla commissione per ‘precedenti impegni istituzionali'”.
“E’ bene evidenziare sul punto – denunciano i componenti dell’ottava commissione – che il sindaco, invitato con ampio anticipo con nota del 19.12.2014, è risultato assente sia per la seduta del 08.01.15 che per quella odierna”. La situazione è stata “fortemente stigmatizzata” dalla commissione che ha evidenziato “la necessità, per la città, di avere un assessore allo Sport a tempo pieno e non, come è stato fatto ‘da quelli che c’erano prima’, un sindaco che si occupa di sport a margine della sua attività”.
Tornando all’utilizzo dei due stadi, Adamo rivela che, a oggi, le strutture “non sono state concesse in comodato alle società sportive che li utilizzano, bensì, sono utilizzate da quest’ultime a ore”. “Il dipartimento Sport – prosegue – ha fatto sottoscrivere all’Acr Messina un comodato per l’utilizzo degli stadi con il quale, a fronte dell’utilizzo gratuito per un anno delle strutture, la società si impegnava, in sostituzione del Comune, ad assumere in proprio i costi di tutte le utenze (telefono, luce, gasolio per riscaldamenti), la manutenzione ordinaria, la responsabilità civile per l’utilizzo. Con riferimento al Celeste, vi era anche l’impegno a consentire al Città di Messina di disputare le partite casalinghe. Di fatto, per l’Acr un comodato non gratuito”.
Lo schema di comodato – si apprende – è stato tuttavia “oggetto di rilievi” da parte della Ragioneria che ha ritenuto, anche alla luce delle problematiche di bilancio e delle note della Corte dei Conti, che non sia possibile concedere una struttura in comodato ad una società sportiva anche in presenza, come in questo caso, di precisi impegni economici su spese che, normalmente, competerebbero al Comune. E’ evidente “che è necessario che il sindaco impartisca agli uffici un chiaro ed inequivocabile indirizzo politico che, a parere delle commissione, deve essere orientato alla concessione delle strutture in comodato, come predisposto dal dipartimento Sport, a fronte di precisi obblighi economici assunti dalle società sportive.
La città – ammoniscono i consiglieri – non può rischiare che gli impianti sportivi, gli stadi in questo caso ma anche le altre strutture soggiacciono alle stesse regole, vengano di fatto chiusi per l’impossibilità di trovare un accordo ed un ‘equilibrio economico’ fra l’ente e le società sportive che utilizzano le strutture”.
Alla prossima seduta della commissione, prevista per il prossimo 22 gennaio, oltre al sindaco ed al dirigente, verrà invitato anche il ragioniere generale al fine di agevolare l’individuazione di una soluzione ottimale. Al primo cittadino, inoltre, come sollecitato dall’Udc, verrà chiesto di illustrare la programmazione dell’Amministrazione nel settore Sport e di chiarire le intenzioni circa l’avvio di un programma di manutenzione degli impianti sportivi cittadini.