A pochi giorni dal provvedimento che ha attenuato le condizioni degli arresti domiciliari, la seconda sezione della Suprema Corte di Cassazione, ha rigettato il ricorso presentato nell’interesse dell’on. Francantonio Genovese, disponendo il suo ritorno in carcere.
Di fatto, dunque, viene confermata la decisione del Tribunale della Libertà di Messina del luglio scorso, con la quale era stato disposto il ripristino del regime cautelare in carcere, invece di quello agli arresti domiciliari, per l’ex deputato del Pd coinvolto nell’inchiesta sulla Formazione.
Ma il ritorno in carcere per l’esponente del Pd, che secondo quanto denunciato dal Movimento 5 Stelle continua a percepire lo stipendio da deputato, non è poi così scontato. Almeno secondo l’avvocato difensore, Nino Favazzo, che ha dichiarato come “la Procura di Messina, sicuramente, valuterà la circostanza che la odierna decisione ha avuto ad oggetto un provvedimento, di fatto, superato dalle successive e recenti pronunce rese dal Gip di Messina, tutte di attenuazione dell’originario quadro cautelare.”