“Elio Conti Nibali ha rinunciato all’incarico per colpa del clima creato nei social network e da certa stampa”. E’ questa l’incredibile versione dei fatti riportata questa mattina, nel corso di un incontro con i giornalisti, dal sindaco di Messina, sul dietrofront del nuovo e già vecchio assessore, che ieri, con le parole qui testualmente riportate, e diffuse proprio dal Comune, ha segnato il passo facendo riferimento, semmai, a “opposte reazioni che non mi consentirebbero una serena collaborazione”. Eppure, Renato Accorinti ha deciso, come già rimarcato ieri in un editoriale del direttore di Messina Ora, Palmira Mancuso, di perseverare nel tenere la testa sotto la sabbia. Facendo finta che all’interno di Cambiamo Messina dal Basso, il movimento che lo ha sponsorizzato alle amministrative del 2013, non succeda nulla: “Nessuna frattura – dice – non mi piace l’unanimità. Alcuni erano a favore, altri no. Che ci sia dissenso significa che il movimento è vivo. Nei partiti tradizionali decidono in tre o quattro. Genovese (Francantonio, ndr) decide tutto su questa città”.
Tuttavia, quando gli si domanda come si procederà nella scelta del prossimo componente della sua Giunta, una volta dimessosi Filippo Cucinotta (anche lui presente in conferenza stampa) e saltato Conti Nibali, rivendica la propria piena autonomia: “La scelta è una mia prerogativa”. Il problema, come qualche giornalista fa notare, è che la retromarcia del leader di Indietrononsitorna, assolutamente non ritrattabile per ammissione dello stesso sindaco, lo indebolirà nei confronti del movimento, quando dovrà proporre una nuova alternativa. Perché mai i problemi sorti con l’ex presidente del Città di Messina non dovrebbero riproporsi con il suo successore? Semplice, perché, secondo Accorinti e il suo esecutivo, le critiche a Conti Nibali esistono solo nelle menti, nelle penne e negli articoli degli operatori dell’informazione.
Addirittura, l’assessore Nino Mantineo, si concede la licenza di chiamare “padroni” gli editori e di contestare un certo “dilettantismo” in taluni esponenti della stampa locale.
Frutto dell’immaginazione saranno pertanto le posizioni del portavoce di Cmdb, Federico Alagna, divulgate sempre da Messina Ora lo scorso 4 gennaio, secondo cui il metodo è stato sbagliato e, rispetto a Indietrononsitorna, ci sono “modi molto distanti di concepire l’azione politica”. Sempre di Alagna è il comunicato inviato a tutte le redazioni ieri alle 9,47, tramite il quale si convoca una conferenza stampa per domani alle 10,30 nella sala ovale del municipio. Questo il contenuto testuale: “La consigliera comunale Ivana Risitano e il portavoce del movimento Cambiamo Messina dal Basso, Federico Alagna, convocano una conferenza stampa al fine di illustrare il dissenso del movimento in merito alla scelta del nuovo assessore e per rendere note le conseguenti determinazioni della stessa consigliera Risitano e dei consiglieri di circoscrizione Santino Bonfiglio e Francesco Mucciardi“.
Paradossalmente, Alagna, presente a sua volta questa mattina, è stato tirato in ballo proprio dal sindaco affinché si chiedesse a lui conferma dell’assenza di dissidi. Peccato che, quando il desiderio è stato esaudito, i rappresentanti dei media si siano sentiti rimandare proprio all’incontro di domani, che è stato confermato. Con lo stesso Accorinti che si è opposto affinché il portavoce parlasse in quella sede.
Che nome dare a una condotta tanto contraddittoria? E che dire del comunicato del circolo Peppino Impastato del Partito di Rifondazione comunista che, esprimendo “la massima insoddisfazione, contesta a Conti Nibali di non essere né proletario, né di sinistra, e alla Giunta di assumere “sempre di più un profilo politico già vissuto”, “una forma sempre più renziana e sempre meno ‘rivoluzionaria’”? Mera invenzione anche questa? Sulle esternazioni postate su Facebook da storici sostenitori di Cmdb e di Accorinti, come Antonio Mazzeo, e non solo sulla scelta di Conti Nibali, si può perfino sorvolare. Perché bastano le posizioni assunte ufficialmente, a dispetto di quanto obiettato dall’assessore Daniele Ialacqua: “Non sono mai stati diramati comunicati da parte di Cambiamo Messina dal Basso”.
Così, mentre a Gaetano Cacciola preme rilevare come sia falso che questo esecutivo non rappresenti la società civile, permane lo sconcerto dinanzi alle dichiarazioni di Accorinti. In un documento consegnato ai giornalisti si legge: “Al rammarico (per la decisione di Conti Nibali, ndr) si aggiunge la massima solidarietà per la reazione scatenatasi sui social network e sulla stampa che hanno concorso a creare un clima fatto di pregiudizi, di offese e contrapposizioni nel quale Conti Nibali non si è riconosciuto e che ha determinato in lui la scelta di evitare divisioni e contrapposizioni”.
A viva voce, il primo cittadino precisa che il suo attacco e solo contro “certa stampa”. Ma si fatica a comprendere quali siano le colpe se non quelle di avere riportato dei fatti, delle critiche, delle posizioni che semmai dovrebbero mettere in guardia proprio l’Amministrazione comunale sulla solidità dell’impianto che l’ha sempre sostenuta. A parte Lucy Fenech, coerente nell’appoggiare la scelta del dopo Cucinotta e stamattina al fianco dell’esecutivo, il consenso fuori e dentro il Consiglio comunale appare sempre più precario. Ma è certo che spostare l’attenzione altrove, nella fattispecie sui mass media, sia il modo migliore per venire fuori da queste sabbie mobili?
Da pesare, a questo punto, anche le indicazioni del sindaco sulla nuova designazione. Il primo requisito – dice – deve rispondere a profili di “competenza”. Poi viene la “determinazione”. Infine “deve favorire il clima formatosi in Giunta”. Sulla rosa di nomi preesistente, dalla quale conferma che si tenterà di pescare ancora, asserisce che sentirà la base, riservandosi la scelta. In apertura, Accorinti, ha rimarcato che “proprio il passo indietro fatto da Conti Nibali, per puro spirito di servizio, comprova la bontà della sua nomina”. “Non è come tanta gente vista passare in questo palazzo – sostiene, riferendosi all’amico che frequenta da circa 50 anni, da quando avevano 9 o 10 anni – noi abbiamo un altro stile di vita”.
Di Elio Conti Nibali racconta di avere sempre accettato le diverse visioni politiche. Racconta anche del suo percorso che negli anni lo ha avvicinato a certe posizioni, come nel caso del “no” al ponte sullo Stretto. Tutto molto bello fino a quando, al termine della conferenza stampa, non storce il naso credendo di capire che al sottoscritto cronista sia sfuggita la nobiltà del gesto del rappresentante di Indietrononsitorna. E’ necessari ricordargli le buone parole spese a più riprese da Messina Ora. Ma non pare convincersi. A questo punto è evidente che i giornali non li legge veramente. (@FabioBonasera)