Il Circolo Peppino Impastato di Rifondazione Comunista esprime “la massima insoddisfazione per la scelta dell’assessore Elio Conti Nibali subentrato al dimissionario Filippo Cucinotta”, nella Giunta comunale di Messina.
“Riteniamo – scrive il direttivo, in una nota – che questa scelta sia stata inopportuna, ancora una volta, sia nel merito che nel metodo. Come il precedente piano di riequilibrio, la Giunta ha letteralmente calato dall’alto la sua scelta, senza ascoltare le istanze sia del movimento Cambiamo Messina dal Basso sia di altri soggetti sociali e politici che hanno contribuito ad eleggere l’attuale amministrazione e che aspettavano, invano, un cambio di passo e una caratterizzazione politica progressista ed innovativa della Giunta. L’amministrazione, invece, assume sempre di più un profilo politico già vissuto, attenta a non spezzare equilibri innaturali che garantiscono la governabilità. Come nelle larghe intese governano tutti e nessuno, stando sempre attenti a non pestarsi i piedi e assumendo una forma sempre più renziana e sempre meno ‘rivoluzionaria’. Così facendo il cambiamento, tanto auspicato, è sempre più lontano, non solo in termini di atti concreti (politiche sui migranti, servizi sociali, autorità portuale, ecc.) ma anche nel metodo”.
Secondo il Prc, il metodo scelto dall’amministrazione per il confronto è “inadeguato e insufficiente”: “Da un lato si criticano i partiti e le vecchie logiche, ma dall’altro si sostituisce la partecipazione con l’assolutismo amministrativo scansando le istanze che premono dal basso. In questo modo vi è un superamento dei livelli di rappresentanza in peggio, dalla democrazia diretta mai applicata, all’assolutismo tecnocratico, alla sicura e già sperimentata autosufficienza. Pensiamo inoltre che la scelta di Elio Conti Nibali non sia casuale, in quanto riteniamo che sia figlia di nuovi equilibri politici che allontanano definitivamente la parvenza di sinistra che fino ad oggi ha mantenuto l’amministrazione comunale. Ci appare chiaro sempre di più il ruolo di Indietrononsitorna,di cui lo stesso Conti Nibali è fondatore, come elemento cerniera tra l’amministrazione e un pezzo di borghesia messinese e la sua funzione di supporter irriducibile della Giunta soprattutto quando il consenso della stessa fu messo a dura prova da alcuni provvedimenti economici decisamente indigeribili. Ecco che i ‘conti tornano’. Sgombrando il campo da cervellotici totoassessori, Indietrononsitorna incassa il suo giusto e meritato premio fedeltà”.
Stando alle parole del circolo Impastato, sembra che il peccato del neo assessore sia di “non essere esattamente un proletario”, in quanto promotore finanziario ed ex presidente del Città di Messina: “Ma questo non ci meraviglia. Tuttavia Il passato politico di Conti Nibali per noi non è cosa da poco, e non possiamo rimanere indifferenti di fronte al suo trascorso negli ambienti dell’ estrema destra cittadina. Ancora oggi la personalità in questione non si può certo dire che rispecchi il mondo della sinistra di alternativa o che risponda all’improrogabile esigenza di trasformare socialmente questa società. Contestiamo inoltre la ‘casuale’ coincidenza che vede Conti Nibali cognato del capo di Gabinetto, Silvana Mondello, che a sua volta è cugina del vicesindaco, Guido Signorino, diciamo che per una Giunta che incarna il cambiamento e la rottura con le logiche passate, queste cose non sono di certo il massimo”.
Per il Prc messinese “il bilancio complessivo sull’amministrazione assume un carattere prevalentemente negativo e con quest’ultima scelta si sancisce una chiara svolta a destra, aumentando altresì le distanze con i tanto sbandierati ‘ultimi’ e con quel blocco sociale e politico che l’ha sostenuta. E’ ancora più forte la consapevolezza che siamo di fronte più che ad una svolta epocale, ad un’amministrazione normale che ci emoziona sempre di meno”.
Lasciando stare le puntualizzazioni ideologiche appena esposte, i distinguo tra proletariato e borghesia che più che al Novecento appartengono a un mondo ormai estinto, sotto il profilo meramente pratico viene spontaneo domandarsi: se la sedicente sinistra contesta la scarsa aderenza al profilo proletario di Conti Nibali, ammesso e non concesso che questa sia una colpa, perché tace da un anno e mezzo su Signorino, Nino Mantineo, Antonino Perna, Gaetano Cacciola che non risulta appartengano proprio alle sfere più basse della scala sociale? Ancora, il Prc messinese accusa questa amministrazione di avere tradito certe aspettative di sinistra quando lo slogan di Renato Accorinti è da sempre “Free Tibet”, risultato che sarebbe conseguibile unicamente dichiarando guerra, e non facendo la pace, alla Cina, uno degli ultimi baluardi del comunismo mondiale? Perché, quando si parla di parenti, non ci si meraviglia per il sol fatto che le figlie di Mantineo e Sergio De Cola si siano candidate a una selezione per l’ottenimento di una borsa lavoro che doveva per forza passare da palazzo Zanca? E perché mai Conti Nibali risulta scomodo solo adesso, dopo aver tirato la carretta per almeno un anno e mezzo, contribuendo in maniera sostanziale al successo elettorale del sindaco e della sua coalizione? Che le spinte di “destra” ci siano sempre state ma risultino indigeste solo oggi, quando l’agognata poltrona si allontana irrimediabilmente?
Anche perché, nelle redazioni giornalistiche messinesi, non è che i comunicati del Prc, circolo Peppino Impastato, fiocchino come la neve d’inverno ogni volta che si registra la totale latitanza di questo esecutivo sull’accoglienza dei migranti, sulle condizioni di vita inenarrabili di chi abita una cabina elettrica, sulle altissime tasse locali, sui servizi sociali totalmente allo sbando.
Forse, più che fossilizzarsi su dualismi che ormai esistono solo nella mente dei suoi pochissimi iscritti, il Prc farebbe bene a rinnovarsi nelle idee, nelle proposte. Mettendo in discussione se stesso, magari capirebbe perché più nessuno lo vota. (@FabioBonasera)