Il vicesindaco Signorino non ha dubbi: il 2015 sarà l’anno della ripartenza. A giudicare da una sua nota, non solo Messina avrà nuove ed importanti risorse, che verranno impiegate per creare anche lavoro, ma grazie ad un ritrovato buon rapporto con il consiglio comunale, cui plaude per la pazienza, sarebbe stata evitata la paralisi finanziaria.
“Chi parla di ritardi nella presentazione del documento contabile – sottolinea piccato Signorino – somiglia un po’ ad Alice nel Paese delle Meraviglie. Sembra aver dimenticato ciò che in prima persona ha vissuto nei mesi scorsi. La tempistica è stata dettata dalla necessità di definire preventivamente il piano di riequilibrio, senza il quale non si poteva stabilire quanto destinare ai debiti del Comune per il 2014”.
“Il previsionale approvato il 31 dicembre scorso completa la redazione dei cinque fondamentali strumenti di bilancio per il riequilibrio finanziario della città di Messina – scrive il vicesindaco – In 14 mesi (da ottobre 2013 a dicembre 2014) l’amministrazione Accorinti e il Consiglio Comunale hanno approvato: il consuntivo 2012, il previsionale 2013, il piano di riequilibrio, il consuntivo 2013 e, da ultimo, il previsionale 2014. Abbiamo trovato un paziente in agonia e abbiamo messo in campo ogni sforzo possibile per evitarne il tracollo, avviando le cure ricostituenti che ci consentono adesso di guardare al 2015 come all’anno che potrà segnare il rilancio della città.
Oltre allo straordinario indebitamento storico non presente nei bilanci passati che ci ha portati sull’orlo del dissesto finanziario, abbiamo ereditato un Comune in continua crisi di liquidità, in arretrato di mesi con gli stipendi delle partecipate, che non aveva corrisposto ai dipendenti le dovute indennità aggiuntive degli anni precedenti e che, non avendo pagato bollette precedenti, si trovava in regime “di salvaguardia”, con un costo del 30% in più sui consumi elettrici; per due anni consecutivi l’Ente aveva sforato il patto di stabilità e, infine, la stessa possibilità di adempiere a pagamenti obbligatori per legge era collegata a una anticipazione di quasi 15 milioni concessa dal Governo. Con una attenta gestione e (ovviamente) un incremento nella capacità di riscossione, siamo riusciti a garantire in maniera continua gli stipendi, ad allineare le partecipate alla mensilità corrente, a ridurre i tempi di pagamento, a ridurre il ricorso all’anticipazione di tesoreria, ad evitare crisi di liquidità e (soprattutto), a fare tutto ciò, rientrando nei limiti del patto di stabilità; da ultimo, la cassa del Comune è in grado di sostenere anche la restituzione (da noi considerata non dovuta) dell’anticipazione governativa di circa 15 milioni concessa a maggio 2013. Il bilancio 2014 si colloca in questo quadro di straordinari risultati finanziari per il riordino dei conti pubblici e sconta sia una notevole riduzione di trasferimenti statali e regionali (oltre 12 milioni di Euro) che il blocco delle risorse destinate al saldo dei debiti censiti nel piano di riequilibrio (oltre 18 milioni di Euro).
Chi parla di ritardi nella presentazione del documento contabile somiglia un po’ ad Alice nel Paese delle Meraviglie. Sembra aver dimenticato ciò che in prima persona ha vissuto nei mesi scorsi. La tempistica è stata dettata dalla necessità di definire preventivamente il piano di riequilibrio, senza il quale non si poteva stabilire quanto destinare ai debiti del Comune per il 2014. Subito dopo si è dovuto affrontare il nodo dei servizi sociali, per i quali l’annullamento del previsto finanziamento nella TASI aveva determinato la necessità di individuare risorse aggiuntive. Circa due mesi di intensissimo lavoro che si innestava in una contabilità per tre quarti assorbita da impegni già effettuati in base alle maggiori risorse dell’anno precedente e falcidiata dalle riduzioni di trasferimenti. D’altronde, lo schema di bilancio è stato recapitato al Consiglio non a fine anno, ma il giorno stesso della sua approvazione in Giunta: il 29 novembre. Chi ha responsabilità di rappresentanza non deve necessariamente attendere il parere dei revisori (che riguarda la regolarità contabile del documento) ma può avvalersi delle competenze presenti nelle strutture di partito o del supporto dei tanti professionisti che, per sincera partecipazione, aiutano volentieri e in spirito di servizio i rappresentanti politici della città. Amministrazione e Consiglio si sono assunti la responsabilità di pazientare e lavorare per ille risorse che scongiurassero la chiusura dei servizi sociali; allo stesso modo Amministrazione e Consiglio si sono assunti la responsabilità di procedere in tempi ridotti, ma sufficienti se diligentemente impiegati, alla valutazione del bilancio, evitando la paralisi che sarebbe stata determinata da un’approvazione intervenuta oltre il termine di esercizio dell’anno.
Nel lavoro condiviso col Consiglio, il bilancio approvato consente di realizzare interventi e investimenti, creerà occasioni di lavoro, di sostenere l’imprenditoria giovanile, di introdurre elementi di innovazione ed efficienza nella macchina comunale. In particolare: garantisce i servizi ai cittadini, porta ad oltre 2 milioni (moltiplicando per 10 la dotazione ereditata al momento del nostro insediamento) il totale degli investimenti nella manutenzione delle strade, stanzia per la prima volta importi significativi (1.800.000 Euro) per interventi di prevenzione del rischio idrogeologico e di protezione civile, recupera le risorse per il cofinanziamento dei tetti fotovoltaici (evitando la perdita del cofinanziamento), avvia innovazioni gestionali per l’Ente, sostiene gli interventi nel campo culturale, supporta lo sviluppo del trasporto pubblico locale con l’extra-investimento previsto nel piano di riequilibrio (anche se dovranno cercarsi adesso risorse aggiuntive per recuperare la disastrosa cancellazione dei fondi PAC operata dal Governo), consente il completamento della ciclabilità della città, assorbe la transazione dell’anno scorso sui consumi elettrici con la conseguente fuoriuscita dal mercato di salvaguardia, ancora sul fronte energetico stanzia risorse per il rinnovo delle infrastrutture in tre villaggi (Rodia, S. Saba, Larderia) e al centro (attorno Piazza Cairoli), prevede nel pluriennale uno stanziamento piccolo ma significativo a supporto del microcredito per le imprese giovanili: 75.000 Euro che si moltiplicano per sei con l’intervento dell’ente finanziatore. Si introducono inoltre le risorse per la sicurezza sui luoghi di lavoro e per la formazione dei dipendenti, premessa per una maggiore efficienza e per l’avvio di credibili incentivi al merito, uscendo dalla logica delle prebende universali a pioggia. Oltre 18 milioni di Euro sono destinati al rispetto della prima annualità del piano di riequilibrio: un obiettivo fondamentale per garantire a questo strumento credibilità.
Questo bilancio costituisce, come è stato detto, il “giro di boa” che potrà riavviare l’economia in città. Adesso lavoriamo per sostenere e rafforzare il piano di riequilibrio. Nell’interlocuzione che si dovrà chiudere in gennaio, il Ministero dovrà anche chiarire attraverso quali passaggi si potranno introdurre nel piano le innovazioni normative sui fondi del DL 174/2012 che (dietro le opportune transazioni) ci consentono di chiudere l’esposizione debitoria censita dell’Ente ed immettere nel circuito economico cittadino liquidità per 50-60 milioni. Attraverso questi passaggi, bilancio e piano di riequilibrio possono consentirci, sotto il profilo economico, di fare del 2015 l’anno della “ripartenza” per Messina”.