Svolta importante nelle indagini sull’omicidio di Giuseppe Conti Taguali. I carabinieri della Compagnia Santo Stefano di Camastra, alle prime luci dell’alba dello scorso 31 dicembre, hanno effettuato diverse perquisizioni in abitazioni dei comuni di Cesarò e San Teodoro ai danni di locali personaggi, già noti alle forze dell’ordine. Il dispiegamento di militari, durato fino al tardo pomeriggio, è connesso all’omicidio di Giuseppe Conti Taguali, nato a Bronte (Catania) ma residente a San Teodoro, macellaio ed allevatore, il quale, lo scorso 7 luglio, a Cesarò, dopo una giornata trascorsa nel proprio appezzamento di terreno, mentre si trovava alla guida della Fiat Punto intestata al figlio, in Contrada Pulcino, sulla provinciale 167, è rimasto vittima, a 53 anni, di un agguato. Raggiunto agli arti e al tronco da colpi di fucile a pallettoni che non gli hanno lasciato scampo.
Quel giorno, sul posto si recati il magistrato della Procura della Repubblica di Catania e i carabinieri che hanno effettuato i rilievi, avviando le indagini.
Lo scorso 31 dicembre, l’impiego di 20 militari della Compagnia carabinieri Stefanese ( fra personale in divisa ed in borghese) ha effettuato perquisizioni, notificando quattro avvisi di garanzia, a carico di altrettanti uomini già noti alle forze dell’ordine, di cui al momento si forniscono solo le iniziali di nomi e cognomi: C. L., 34enne, residente a Cesarò, operatore ecologico; F. B. G., 42enne, di San Teodoro, allevatore; D.P.D., 39enne, di Cesarò, bracciante agricolo; T. G. C., 41enne, residente a San Teodoro, bracciante agricolo.
Le operazioni svolte dall’Arma in modo mirato e che hanno interessato i domicili (tutti ubicati nei due comuni), sono il risultato di serrate indagini coordinate dalla Procura della Repubblica del Tribunale di Catania.