Soddisfazione è stata espressa dagli Amministratori Delegati di Caronte & Tourist, Antonino Repaci e Vincenzo Franza, dopo la delibera dell’Antitrust che ha praticamente “assolto” le compagnie di navigazione, scaricando sull’inadeguatezza dello scalo di Tremestieri la responsabilità delle alterazioni delle condizioni di mercato. I manager hanno sottolineato come il provvedimento finale dell’Autorità accolga le argomentazioni proposte dalla Società – difesa nell’occasione dall’ Avv. Fabio Cintioli – nel corso del procedimento.
“In particolare nelle valutazioni conclusive – si legge in un comunicato di Caronte & Tourist – si riconosce che non vi è stata alcuna concertazione in materia tariffaria, atteso che “le condotte delle parti possono essere interpretate come frutto di autonome scelte individuali” e che, in ogni caso, non sono emersi elementi volti a comprovare l’esistenza di una concertazione anticompetitiva.
Non è stata peraltro posta in essere alcuna concertazione in ordine alla ripartizione del mercato mediante un uso strategico dell’approdo di Tremestieri, in quanto “il contesto in cui hanno operato i vettori riflette la strutturale incapacità del nuovo porto di Tremestieri, nella sua attuale configurazione, ad accogliere l’intero traffico merci dello Stretto”.
E’ chiaro dunque, secondo l’AGCM, che la sottoutilizzazione di Tremestieri, nei periodi di chiusura parziale, non è imputabile alle società di navigazione.
L’inchiesta era stata avviata a seguito di segnalazioni dei vari comitati di cittadini e di pendolari locali. L’auspicio di Caronte & Tourist è che i risultati dell’indagine fughino ogni residuo dubbio”.