L’ultimo sbarco ha aggiunto sale sulle ferite aperte di una cattivissima gestione dell’accoglienza dei migranti da parte dell’amministrazione Accorinti. A far da eco alle evidenti mancanze è lo stesso Prefetto Trotta.
A seguito dello sbarco di ieri, in una nota ufficiale, in cui fornisce elementi di cronaca, come la presenza di circa trenta minori non accompagnati “che sono stati fatti alloggiare presso il centro “Ahmed” che già ospita, come noto, in via temporanea altri 103 migranti minori d’età” sottolinea una grave mancanza da parte del Comune di Messina, assente ingiustificato.
“L’eccezionalità dell’evento – scrive Trotta – atteso il numero elevato di profughi sbarcati, avrebbe richiesto un supporto maggiore anche da parte del Comune di Messina e del Dipartimento Regionale di Protezione Civile, al fine di garantire una più ottimale e celere assistenza allo sbarco. I predetti Enti, tuttavia, anche se allertati già nella serata di ieri, 25 dicembre, hanno ritenuto di non dover assicurare la piena collaborazione richiesta dalla Prefettura”.
Assenti i servizi sociali, assente l’assessore Mantineo, assente un qualsiasi rappresentante dell’amministrazione. E inevitabilmente il pensiero va a quando si poteva almeno contare su due presenze fisse: Clelia Marano e l’ex assessore Cucinotta. Ma se per quest’ultimo il saluto a seguito delle proprie dimissioni è stato dato con tutti gli onori del caso (sebbene sia trascorso già il tempo auspicato per nominare chi possa sostituirlo) il silenzio è invece piombato sulle dimissioni dell’ esperto alla mediazione sociale. Un dettaglio non da poco, visto che il tema dell’immigrazione e dell’accoglienza era uno dei cavalli di battaglia della cultura politica che Accorinti doveva rappresentare: perchè il sindaco non si è ancora espresso? Chi o cosa gli ha impedito di accettare le dimissioni o chiedere un chiarimento e magari riavviare un rapporto nell’interesse di quel bene comune, tanto sbandierato, che oggi ha il volto dei migranti?
Tuttavia la vita non aspetta i tempi della politica. E la miracolosa nascita di Testimony Salvatore porta con se la prorompente forza dell’umanità che sopravvive alle miserie e alla corruzione dell’animo. Lui si trova in ospedale, con la madre. Per loro l’affetto di medici e infermieri, mentre attendono fiduciosi di ricevere notizie dal parente più prossimo, la sorella di questa giovane mamma, che qualcuno sta già cercando.
Le altre donne di questo sbarco sono anch’esse ricoverate. Come categoria protetta è impensabile che possano trovare posto nei centri come il Palanebiolo o l’ex caserma di Bisconte: il Comune, attraverso i suoi servizi sociali, avrebbe dovuto affidare agli assistenti sociali il compito di parlare con queste donne, e assicurare loro una sistemazione temporanea in attesa di destinarle ad uno Sprar.
Intanto il rimanente numero di migranti, sotto la regia del Ministero dell’Interno, è stato trasferito in altre località della Sicilia, Siracusa ed Agrigento, in Calabria (Crotone), Basilicata (Potenza), Campania (Napoli), Lazio (Roma), Abruzzo (Pescara e Teramo), Marche (Ascoli Piceno), Umbria (Perugia), Toscana (Firenze), Emilia Romagna (Bologna), Veneto (Venezia e Padova), Alto Adige (Bolzano), Lombardia (Milano) e Piemonte (Torino).